Walter Zenga esce ancora imbattuto da San Siro contro l’Inter, come due anni fa alla guida della Sampdoria. L’1-1 strappato con il Crotone fa però storia, per il gap tecnico tra le due squadre e perché sono trascorsi altri due anni senza che l’Uomo Ragno sia riuscito a coronare il sogno di sedersi sulla panchina del cuore.
Intervistato da Premium Sport al termine della gara, il tecnico del Crotone non cade nella “trappola” mediatica e si concentra sulla partita e sulle emozioni del post-fischio finale, quando l’abbraccio della Nord ha fatto scendere qualche lacrima…: “Vedere il Crotone proporre calcio, non subire mai e creare occasioni contro una grande squadra è una soddisfazione enorme, resa speciale dal fatto che ero a casa mia. Emozioni? Non è semplice vedersi passare davanti agli occhi il film della propria vita, entro la testa e il cuore ti passa dentro tutto. Io sono nato qui, non sono venuto all’Inter da un altro club, sono nato interista”.
E durante la partita non è mancato un saltello al coro “Chi non salta rossonero è…”: “Ho accennato un saltello durante il coro della Curva Nord? Sono dettagli di vita che lasciamo stare. Io ero in Curva dove sono adesso tanti ragazzi. Sono cose goliardiche che non offendono nessuno. Credo che i tifosi apprezzano chi lotta e dà tutto per la maglia, ma non fatemi domande sull’Inter attuale, perché a quelle risponde Spalletti. E non chiedetemi del mio futuro: non lo conosco, penso solo alla gara di sabato contro l’Atalanta”.
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