Il racconto di una serie A più equilibrata, con tanti club tornati a investire per cercare di interrompere il dominio della Juventus non convince Paolo Ziliani. Nel suo articolo di oggi sul Fatto Quotidiano, il giornalista ammette che i club italiani sono tornati a spendere, ma che l’hanno fatto sostanzialmente per giocatori in là con l’età o che non avevano più spazio in altri campionati, soprattutto in Inghilterra. Con 1,2 miliardi di euro la serie A è stato il terzo torneo per investimenti nel mercato dietro alla solita Premier League (1,55) e alla Liga (1,3), ma per Ziliani gli obiettivi per cui si è speso sono assai diversi da quelli dei club inglesi o spagnoli.
“IL PIU’ ACCIACCATO”. Il giornalista non risparmia critiche a nessuno, a cominciare dalla Juventus. “Oggi portiamo a casa un parametro zero dell’Arsenal, Ramsey, 28 anni, il calciatore più acciaccato del continente (infatti alla Juve non l’hanno ancora visto”, scrive Ziliani, che poi ricorda il gran numero di giocatori arrivati in Italia dal Manchester United, “club da tempo in disgrazia permanente effettiva”, di cui le società italiane hanno svuotato i magazzini: dai Red Devils sono arrivati Smalling, Sanchez e Lukaku “che a Manchester era riserva del 21enne Rashford e che l’Inter oggi elegge a suo nuovo leader”.
“R COME RISERVA”. Nuove stoccate ai bianconeri, poi, più avanti. “La Juventus baratta Danilo spedendo al City Cancelo e ricevendo 28 milioni, visto che il più scarso dei due è Danilo”. E ancora: “In Francia, oltre a riportarci a casa Gigione Buffon, 41 anni e una disastrosa stagione alle spalle nel PSG, carichiamo anche Rabiot, a parametro zero (ma mamma ha preteso 10 milioni per la transazione), ‘R come riserva’: nato per stare in panchina, anche Sarri sembra già averlo capito”. Per il giornalista, l’unico investimento da big europea è stato quello su De Ligt, che, però, per il momento non ha pagato: “75 milioni: auguri e figli maschi”.