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A Cristiano Ronaldo non basta il Decreto Crescita per lasciare il Manchester UTD e dire sì Serie A: clamorosa svolta

Le garanzie che chiede il fuoriclasse portoghese sono notevoli e non riguardano solo ingaggio e tipologia di contratto: la questione è superarsi e avere continuità

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Mentre Cristiano Ronaldo mostra immagini di serenità familiare su Instagram, accompagnate dalle struggenti e delicate riflessioni di Georgina tornata alla vita pubblica dopo la tragedia che li ha colpiti, e che hanno deciso di condividere, e quanto maturato sulle proprie priorità.

Una gerarchia che, in questa seconda parte della carriera del fuoriclasse portoghese, non ha collocato al vertice solo gli aspetti contrattuali ed economici.

La decisione di Cristiano Ronaldo di lasciare Manchester

Cristiano, certa la sua partenza di Manchester dopo lo strappo de facto attuato dall’allenatore Erik Ten Hag, sarebbe propenso a cercare nuovi sazi altrove lontano da Manchester e dalla Premier, campionato che lo ha lanciato nel panorama calcistico internazionale e che ne ha consentito l’iperbole raggiunta a Madrid, sponda Real.

Le indiscrezioni che si sono susseguite, in queste ultime settimane sono variate dalla suggestione Roma, per via del link tra Ronaldo e José Mourinho grazie a Jorge Mendes, all’ultima ipotesi avanzata dallo spagnolo AS che associa il campione al Bayern Monaco.

La Roma dei Friedkin è ambiziosa, Mou continua a esercitare un potere carismatico non trascurabile e il precedente al Real Madrid sembrerebbe sostenere un incontro anche nella Capitale, magari.

Magari perché CR7 dovrebbe rinunciare a un ingaggio sontuoso, pari a 23 milioni e assumere una posizione pressoché immediata per via del Decreto Crescita.

Il Bayern ci prova

Il club tedesco, secondo quanto riferisce il quotidiano iberico, sarebbe alla ricerca di un candidato in grado di sostituire Lewandowski, vicinissimo al trasferimento al Barcellona, e di mantenere il livello del reparto offensivo sugli standard consoni agli obiettivi sul piano anche europeo.

Secondo As, e non solo, l’immobilismo della dirigenza inglese rispetto alle richieste di rassicurazione di Ronaldo dopo gli arrivi di Haaland e Darwin Nunez (rispettivamente al Manchester City e al Liverpool) avrebbero convinto a non proseguire la sua permanenza e a riconsiderare altre opportunità.

Roma come la Serie A, per usufruire dei vantaggi che scaturiscono dal Decreto Crescita, che entro il 30 giugno favorirebbe lo stesso Ronaldo e quell’operazione che alletta tifosi e appassionati, orfani di uno dei migliori giocatori degli ultimi due decenni.

Messi-Ronaldo insieme al PSG, un sogno per i tifosi

Al pari di Leo Messi, il quale avrebbe allontanato con il suo arrivo la scorsa estate a Parigi, l’ipotesi di un’idea quasi metafisica con in attacco l’argentino e il portoghese, insieme nel PSG. Gli ultimi cambi paiono non sostenere questa strada.

Il ritorno alla Juve

Il Bayern Monaco consentirebbe a Ronaldo di poter disputare la Champions e il campionato da protagonista assoluto, due obiettivi che non trascura affatto e che lo allontanano dalla Capitale e dalle altre possibilità come un ritorno alla Juve.

L’intenzione sarebbe quella di sostituire il partente Lewandowski, convinto ad affrontare una nuova esperienza di gioco e di vita, con la coppia Manè-Ronaldo, per formare un attacco all’altezza degli obiettivi del club.

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