Quello che più si ricorda di una partita che poco o niente concesse allo spettacolo, è la fuga in avanti di Adriano Galliani, che dopo il gol di Chicco Evani su punizione al 120′ entrò in campo esultando come solo lui sapeva fare, col cappotto che gli ballava ovunque. Ventinove anni fa, il 17 dicembre del 1989, il Milan salì sul tetto del mondo, conquistando a distanza di 20 anni dalla prima volta la coppa Intercontinentale. Battuti in finale i colombiani dell’Atlético Nacional di Medellín, prima squadra colombiana a vincere la Copa Libertadores. In porta il Medellin schierava René Higuita, portiere goleador spericolato e imprevedibile, famoso per il colpo dello scorpione (una parata con i piedi) ma anche personaggio che farà parlare di sé per storie di doping, di politica e di indagini giudiziarie. Condannato per aver mediato il riscatto di un sequestro senza aver avvisato la polizia, trovato positivo alla cocaina e candidato sindaco proprio in una piccola città vicina a Medellin.
TANTA NOIA – Senza Gullit il Milan gestisce una partita soporifera, praticamente priva di occasioni da rete. Per assegnare la coppa è decisiva ai supplementari la deviazione di un giocatore del Medellin su punizione di Evani, che era entrato al 65, e che inganna Higuita e la barriera. Il Milan di Arrigo Sacchi bissò poi il successo l’anno successivo contro l’Olimpia Assuncion. Il 17 dicembre comunque è una data gradita ai rossoneri: su 16 incontri disputati si registra una sola sconfitta, con 9 vittorie e 6 pareggi. La prima uscita avvenne nel 1911: Milan-Pro Vercelli 2-2; nel 1916, Cremonese-Milan 3-5 e nel ’22 pareggiamo con lo Spezia 0-0 a Milano. La prima e unica sconfitta giunge nel 1933 a Palermo, 2-1 per i rosanero ma dopo di essa sono seguiti 6 successi di fila: 3-0 in un derby con l’Inter nel 1939, 2-0 alla Pro Patria nel 1950, 4-1 alla Spal nel 1961, 3-2 sul campo del Torino nel 1967, 3-1 a Verona nel 1978 e nel 1989 la vittoria della Coppa Intercontinentale appunto.