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Addio Castano, libero della Juve operaia e campione d'Europa con l'Italia

È morto all'età di 83 anni Ernesto Castano, bandiera dei bianconeri negli anni '60: vinse da capitano lo storico scudetto del 1967, un anno prima di partecipare alla trionfale spedizione azzurra agli Europei

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La Juventus e tutto il calcio italiano piangono la scomparsa di Ernesto Castano. L’ex difensore dei bianconeri e della nazionale italiana, con la quale vinse l’Europeo 1968, è morto nella natia Cinisello Balsamo all’età di 83 anni. Castano era nato il 2 magio 1939 ed ha legato la quasi totalità della propria carriera alla Juventus, dove è approdato a 19 anni restandovi fino al 1970, per 265 presenze complessive.

Ernesto Castano e la Juventus “operaia” che beffò l’Inter nel 1967

Cresciuto nella formazione della propria città, la Balsamese, Castano ha mosso i primi passi da professionista in Serie B con Legnano e Triestina, mettendo subito in mostra le proprie qualità, al punto da imporsi come titolare con i lilla nel 1957 per poi trasferirsi subito a Trieste vincendo da protagonista il campionato di Serie B e riportando quindi immediatamente nel massimo campionato gli alabardati, reduci dalla prima retrocessione della propria storia. Il folgorante inizio di carriera convinse la Juventus ad assicurarsi subito le prestazioni di Castano. Qui la gavetta fu più lunga, ma le soddisfazioni e i titoli arrivarono quasi da subito: tra il 1959 e il ’61 due scudetti nella squadra di Boniperti, Charles e Sivori e altrettante Coppe Italia, pur senza trovare molto spazio.

Il minutaggio crebbe nelle stagioni successive, nel 1962 arrivò la maglia da titolare fisso, mentre nel 1965 Castano divenne capitano della Juventus, restandolo per cinque stagioni (dopo di lui solo Furino, Del Piero e Buffon hanno tenuto la fascia per più anni) con in bacheca un’altra Coppa Italia e lo storico scudetto del 1967, vinto con il sorpasso all’ultima giornata sulla Grande Inter di Helenio Herrera, ormai al termine della propria epopea, battuta dal Mantova pochi giorni dopo il ko nella finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic. Era, quella, una Juventus passata alla storia come “operaia”, priva di grandi stelle e modellata dal ginnasiarca Heriberto Herrera, del quale Castano fu uno dei pretoriani.

Castano, il tormentato rapporto con la nazionale italiana e il trionfo ad Euro ’68 da protagonista

La gioia più bella della propria carriera, tuttavia, Castano se la tolse con la maglia della nazionale trionfando nell’Europeo del 1968, rimasto l’unico nella storia dell’Italia prima dell’exploit dei ragazzi di Roberto Mancini nel 2021. L’avventura di Castano in azzurro è stata però molto particolare: dopo il debutto in giovanissima età nel 1959, il difensore milanese uscì dal giro negli anni successivi, a causa dei tanti infortuni subiti (Castano subì l’asportazione di ben tre menischi durante la propria carriera), oltre che della foltissima e qualificata concorrenza nel ruolo, salvo rientrarvi proprio nel 1968.

Il ct Valcareggi lo inserì allora tra i 22 convocati per l’Europeo, nel quale Castano disputò solo due partite, benché molto significative, entrambe a Napoli: la semifinale contro l’Unione Sovietica che, dopo lo 0-0 al termine dei supplementari, proiettò in finale gli Azzurri grazie alla monetina, e la prima finale contro la Jugoslavia, quella dell’8 giugno, finita 1-1 e prodromo della ripetizione di 48 ore più tardi, vinta 2-0 dall’Italia. In quell’occasione, però, Castano fu sostituito nella formazione titolare dal compagno di squadra nella Juventus Sandro Salvadore.

Ernesto Castano, il difensore moderno con la Juventus nel cuore fino alla fine

“È un altro doloroso lutto per il calcio italiano – il ricordo del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina – Castano ha avuto il merito di modernizzare il ruolo di difensore centrale ed è stato protagonista dell’Italia del ’68, che ha riacceso nel Paese la passione per la Nazionale. Anche per questo gli saremo sempre grati. Castano Azzurro per sempre”. Castano è stato un difensore completo e moderno, veloce e implacabile in marcatura, grazie al proprio fisico roccioso, ma anche apprezzabile dal punto di vista tecnico, al punto da aver svolto anche il ruolo di libero oltre che quello di stopper, o centrale come si dice oggi.

Anche la Juventus ha Castano attraverso i propri canali ufficiali e del resto “Tino” è sempre rimasto legato ai colori bianconeri: fino a pochi anni fa in qualche occasione lo si vedeva anche dallo stadio, dopo aver partecipato alla partita del Centenario del club nel 1997 ed alla sfilata dei campioni del passato nel 2011 per l’inaugurazione dello Stadium, dove c’è una stella dedicata a lui nel camminamento esterno. Al termine del percorso da giocatore Castano ha poi intrapreso, seppur per poco tempo, all’inizio degli anni ’70, la carriera di allenatore nel settore giovanile bianconero.

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