Sono trascorse settimane dall’incidente domestico e dall’intervento necessario a rimuovere l’ematoma riportato, nella caduta, da Alberto Zaccheroni.
Settimane intense, eterne per via dei timori legati alla sua situazione clinica (soprattutto legate alla vista) che i sanitari dell’ospedale Bufalini di Cesena hanno monitorato con estrema cautela, autorizzando l’uscita dell’allenatore dalla rianimazione solo in queste ore.
- Zaccheroni trasferito in riabilitazione
- Le prime notizie dal sindaco
- L'operazione per rimuovere l'ematoma
Zaccheroni trasferito in riabilitazione
Il tecnico ex Milan, nonché ct della Nazionale giapponese, si trovava ricoverato dal 10 febbraio scorso, in seguito a una caduta in casa e stando alle ultime notizie, ora si trova nel reparto di Riabilitazione del Marconi di Cesenatico.
Le sue condizioni sono migliorate, tanto che i medici hanno valutato e ritenuto che fosse pronto a essere trasferito in reparto, anche se la prognosi rimane riservata a un mese circa dall’incidente domestico che avrebbe causato l’ematoma.
Zaccheroni era stato trovato a terra nei pressi di una scala interna della sua abitazione, dalla moglie Fulvia Fiorini e dalla compagna del figlio, che hanno immediatamente contattato i soccorsi compreso che quel colpo potesse celare altro.
Il giorno dopo, infatti, il tecnico è stato operato alla testa per rimuovere un ematoma causato dall’impatto della zona del cranio colpita con il pavimento. Zac è sempre rimasto vigile e cosciente, fino all’arrivo in ospedale.
Le prime notizie dal sindaco
A ragguagliare, nelle ore successive all’incidente, era stato il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli che, sentito il figlio dell’allenatore, aveva aggiornato il pubblico e i tifosi sulla sua salute:
“Dopo lo spavento, le cose dovrebbero andare per il meglio”. Al figlio Luca e alla moglie, erano poi giunti “gli auguri di pronta guarigione e un saluto da parte di tutta la città”, da parte di Gozzoli.
“Alberto è molto amato a Cesenatico, al di là degli aspetti sportivi. Lo si vede passeggiare e camminare durante la settimana, lo incontrano in tanti. Non è una persona distante rispetto alla comunità, è sempre presente, è conosciuto e apprezzato. In tanti si fermano a parlare con lui non solo di calcio ma anche di altre cose”, ha tenuto a specificare all’indomani del dramma il primo cittadino.
L’operazione per rimuovere l’ematoma
Zaccheroni è stato operato a poche ore dal suo arrivo presso il locale nosocomio, per drenare l’ematoma cranico. Nonostante fosse rimasto lucido, a poco dall’intervento dei sanitari chiamati dai sanitari che lo hanno soccorso, il suo quadro clinico è sembrato peggiorare: l’allenatore si esprimeva con chiari segnali di difficoltà e con u intercalare che i media locali all’epoca riportarono come “ripetitivo”.
Dagli accertamenti effettuati, è emersa la presenza di un ematoma subaracnoideo, amplificato anche dall’effetto degli anticoagulanti presi; operazione e lunga degenza in rianimazione che, finalmente a quasi un mese di distanza, sembra ormai conclusa.