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Alcaraz snobba Sinner: "Non l'ho mai chiamato durante la sospensione. Siamo rivali, mica amici"

Carlos Alcaraz ha spiegato che non esiste amicizia tra lui e Sinner. "Inevitabile che sia così, siamo rivali ad alto livello. Però sono felice che sia rientrato e non vedo l'ora di affrontarlo"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’amicizia è una cosa seria, ed evidentemente Carlos Alcaraz c’ha tenuto a farlo sapere anche a Jannik Sinner. Del quale è rivale, sicuramente stimato collega, ma amico no, se è vero che nei tre mesi nei quali il numero uno del mondo è rimasto suo malgrado fuori dal circuito per via della sospensione concordata con la Wada non s’è mai fatto sentire. “Non gli ho mai scritto durante questi mesi, ma è normale che sia così, perché quando si è rivali a questo livello non si può essere anche amici, ha fatto sapere lo spagnolo. Dichiarazioni che hanno sorpreso nei toni e nella sostanza, ma che vanno prese per quello che sono.

Sinner vuol emulare Panatta: da 49 anni l’Italia aspetta un re

Quando domani se lo ritroverà di fronte sul Centrale del Foro Italico, sicuramente Alcaraz sa che avrà molti più “haters” (nel senso buono della parola) di quanti già non li avrebbe avuti in condizioni “normali”. Dopotutto si giocherà a Roma, e tutto il Centrale spingerà Sinner verso un’impresa che il tennis italiano attende da quasi 50 anni, da quando Adriano Panatta conquistò il titolo nella “sua” Capitale nel 1976 battendo in finale Guillermo Vilas.

Sono trascorsi 49 anni da quel giorno e mai nessun italiano s’era spinto tanto in là nel tabellone romano: Sinner può fare la storia, ma quella contro Alcaraz per ovvie ragioni non potrà mai essere una partita come le altre. E le parole di Carlitos non hanno fatto altro che alimentare ulteriormente il grado di tensione che c’è per un match che il popolo del tennis mondiale aspettava con ansia da mesi.

Carlitos senza filtri: “Con Jannik non possiamo essere amici

Alcaraz a Roma insegue il secondo torneo sulla terra della stagione, dopo aver vinto a Monte Carlo un mese fa in finale contro Musetti e perso a Barcellona contro Rune. Ma alla vigilia della grande sfida ha fatto capire di non aver avuto troppi riguardi nei confronti di Sinner nel periodo della sospensione.

“Non ho parlato con Sinner in questi tre mesi, ma è normale che si senta deluso perché qualcuno non ha parlato con lui. Ho un buon rapporto fuori dal campo, ma non siamo così vicini. Detto ciò, sono felicissimo del rientro in campo di Jannik. Alla fine ognuno guarda il proprio tornaconto, come è giusto che sia.

Non ho parlato con Sinner, ma alla fine siamo in un circuito: possiamo andare d’accordo oppure no, ma quando sei testa a testa è complicato. Detto questo, ho un grande rispetto per lui e per quello che ha fatto e sono felice del suo ritorno. Non vedo l‘ora di affrontarlo: ogni volta che gioco con lui è una battaglia, ma sono momenti che mi piacciono e mi divertono. Certo però che giocare contro di lui qui a Roma sarà ancora più difficile”. Anche se nelle ultime tre sfide dirette lo spagnolo ha sempre vinto: nel 2024 s’è imposto a Indian Wells, Parigi e Pechino. Per Sinner, sotto 6-4 nei precedenti, un motivo in più per provare a ribaltare le cose. E per completare il suo ritorno da re.

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