Tra i nuovi volti della serie A appare quello del 48enne Alexander Blessin, recentemente diventato il nuovo tecnico del Genoa. Dopo l’addio di Shevchenko, il Grifone decide di lasciare le redini del gioco nelle mani del tedesco premiato miglior allenatore ai Pro League Awards. Si tratta di un riconoscimento non di poco conto che, oltre ad arricchire il suo curriculum, può aver anche influenzato la scelta del club rossoblù.
L’inizio da calciatore e le serie tedesche minori
Come per la maggior parte degli allenatori, anche Alexander Blessin, originario di Stoccarda, muove i primi passi nel mondo del calcio come giocatore. La sua carriera da centravanti si concentra principalmente nelle serie minori tedesche: parte dal Bonlanden per proseguire a Pfullendorf, Hoffenheim (dove viene allenato da Flick, attuale Ct della Germania) e Siegen. Fa qualche esperienza in Bundesliga giocando con lo Stoccarda, dove conosce Ralf Rangnick, e i Kickers Stoccarda, ma è nelle divisioni inferiori che ottiene i suoi miglior risultati. Nel 2012, all’età di 39 anni, dopo essere ritornato al Bonlanden, decide di appendere le scarpette al chiodo.
Assicuratore mancato
Dopo aver salutato il campo da calcio come giocatore, Blessin decide di intraprendere una nuova carriera in un ambito del tutto diverso. Forse rammaricato per non aver concluso la sua carriera nel modo in cui avrebbe voluto, il tedesco decide di buttarsi su tutt’altro e diventa assicuratore. Mantiene, però, i contatti con vecchi compagni e allenatori, tra cui Ralf Rangnick (oggi alla guida del Manchester United) che lo convince a far ritorno nel mondo del pallone. Anche se un po’ ‘’disinnamorato’’ del calcio, come si autodefinisce in un’intervista, decide di ascoltare il consiglio del suo ex-allenatore e di iniziare da dove ha terminato: il Bonlanden.
La panchina
Il suo lavoro in panchina comincia con i giovani dei bianconeri nel 2012 e continua, dopo la chiamata di Rangnick, con quelli del Lipsia. Qui inizia a perfezionare la sua formazione come tecnico, ottenendo dapprima incarichi da vice e poi da primo allenatore delle formazioni giovanili dei tedeschi. Nel 2020, dopo otto anni di permanenza nel club della Red Bull, si trasferisce in Belgio per guidare l’Ostenda.
Dalle giovanili ai ‘’grandi’’
Sin dal primo momento sulla panchina dell’Ostenda, club che milita nella Jupiler Pro League, la “Serie A” belga, Blessin ha un impatto positivo e conclude la prima stagione in giallorossoverde posizionandosi al quinto posto della classifica. Il club belga si ritiene soddisfatto del lavoro svolto dal tecnico tedesco e decide di dargli nuovamente fiducia per la stagione successiva. L’anno per l’allenatore originario di Stoccarda inizia bene e si conclude nel migliore dei modi: al termine della stagione 2020/21 riceve il premio di miglior allenatore ai Pro League Awards superando i contendenti Philippe Clement (campione col Bruges), John Van Den Brom (Genk) e Vincent Kompany (Anderlecht).
L’arrivederci all’Ostenda e l’arrivo a Genova
Contrariamente alla sua prima stagione ne “Le Côtiers”, la seconda non inizia proprio col piede giusto: la squadra accumula troppe sconfitte e porta a casa poche vittorie. Il risultato è un bottino scarno e, a gennaio 2022 con soli 23 punti e a +4 dalla retrocessione, l’Ostenda si posiziona al terzultimo posto della classifica. Tuttavia, proprio a gennaio 2022, per Blessin si apre la possibilità di cambiare aria e lasciarsi alle spalle i brutti ricordi degli ultimi mesi: il Genoa lo contatta per cercare di risollevare il club.. L’allenatore tedesco vede nella chiamata della squadra ligure un’occasione per riscattarsi e un passo in avanti per la sua carriera: saluta i belgi dietro pagamento di una clausola risolutiva e firma con il Genoa un contratto della durata di due anni.
Le prime dichiarazioni
Blessin, subito dopo aver siglato con il club rossoblù, ci tiene a spiegare alcuni dettagli della trattiva e a salutare il club e i suoi tifosi. Afferma che è stato un cambio repentino a cui si deve ancora abituare, ma ammette che il suo passaggio al Genoa rappresenta un’occasione importante per la sua carriera. Il suo non lo definisce un addio all’Ostenda, anzi, esprime il desiderio di poterci ritornare un giorno perché la città e il club belga lo hanno sempre fatto sentire a casa. Dopo queste prime parole, Blessin è pronto a dare inizio alla sua avventura in terra ligure e a rimboccarsi le maniche per salvare una squadra che si trova ad un passo dalla retrocessione. Una sfida ardua, ma non impossibile visto che il nuovo allenatore dei rossoblù avrà modo di confrontarsi con l’attuale direttore sportivo Johannes Spors, con cui ha già lavorato al Lipsia tra il 2015 e il 2018.
Un seguace del “Gegenpressing”
Il tecnico tedesco arriva dalla scuola di Ralf Rangnick, dunque alla base del suo sistema di gioco c’è il cosiddetto gengenpressing che pone al centro la verticalità più che il palleggio, oltre all’intensa pressione nei confronti del portatore di palla avversario.
Il suo modulo preferito è un 3-5-2 ad alta intensità che punta sugli esterni da cui spesso parte l’azione. Al centro della sua tattica c’è anche la gestione degli allenamenti: Blessin non considera il sonno un buon modo per prepararsi alla partita infatti, quando in programma ci sono gare che si giocano alla sera, fissa un allenamento alla mattina per far svegliare i propri giocatori.
I giovani e i suoi talenti
Blessin è un allenatore che ama dare spazio ai giovani: lui stesso ha ammesso che gli piace aiutare i ragazzi a crescere e salire di categoria. Le sue non sono solo parole a vanvera: da quando è diventato allenatore ha preso sotto la sua ala diversi giocatori che nel tempo hanno raggiunto un discreto successo. Basta citare Arthur Theate che dall’Ostende è passato al Bologna oppure Sakala (ceduto ai Rangers), Hendry (finito a Bruges) e Bataille (venduto all’Anversa). Come si può vedere non sono pochi i giovani emersi grazie a lui e chissà se avrà modo di fare lo stesso lavoro anche al Genoa.