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Amarcord Costacurta: "Ecco come nacque il grande Milan"

L'ex difensore ricorda il periodo d'oro rossonero tra gli anni '80 e '90 e racconta alcuni episodi extracalcistici.

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Amarcord Costacurta: "Ecco come nacque il grande Milan" Fonte: Getty Images

Quella di Alessandro Costacurta è stata una carriera lunga e costellata di successi. Per venti anni è stato tra i migliori difensori del panorama calcistico mondiale e le sue gesta sono per forza di cose legate al Milan, club di cui ha vestito la maglia per due decenni.

Costacurta, che ha vinto sette Scudetti, cinque Champions League e due Coppe Intercontinentali, parlando ai microfoni di ‘Rai Radio2’, ha spiegato come è nato il grande Milan degli ‘Invincibili’ di fine anni ’80-inizio anni ’90.

“Fu grazie a Sacchi che diventammo ciò che diventammo. All’inizio non capivamo se era un genio o un pazzo. Fu difficile accettare i suoi metodi di allenamento, ma capimmo e fu proprio grazie ai suoi allenamenti che ci togliemmo tante soddisfazioni. Van Basten pensava che il Milan potesse essere grande anche senza Sacchi, noi italiani eravamo convinti che senza Sacchi non ci sarebbe stato uno dei Milan più forti di sempre. Tra loro non c’era grande sintonia”.

Il grande ciclo di vittorie è stato portato avanti anche da Fabio Capello: “E’ stato più di un allenatore per me. Era il mio mister quando morì mio padre e in un certo senso prese il suo posto. Lo ringrazierò per sempre. E’ stato per merito suo che sono riusciti a superare alcuni momenti difficili. Era rigido ed era un grande motivatore. E’ stata questa la sua forza”.

Una carriera così lunga vuol dire anche tanta popolarità: “Adesso non sono nemmeno cosa sia la notte, venti anni fa però le cose erano un po’ diverse. A volte le notti servivano anche per allentare un po’ la tensione, anche se per un atleta devono essere sopratutto di riposo. Io e Maldini andavamo in discoteca, non bevevamo e non fumavamo, non l’abbiamo mai fatto. Altri invece esageravano con alcol e sigarette e il giorno dopo non erano in forma perfetta per gli allenamenti. Faccio un solo nome: Nicola Berti. Faceva feste meravigliose, da lui anche io e Maldini, i più bacchettoni, ci lasciavamo andare. Mi ricordo una nottata con Dugarry: lui era re il delle notti in Costa Azzurra”.

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