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America's Cup, Luna Rossa crede nella rimonta: Sirena scuote le coscienze. Venerdì previsto vento debole

Luna Rossa è spalle al muro: deve vincere due regate per pareggiare la serie con Ineos e poi giocarsi tutto allo spareggio. Venerdì si torna in acqua: previsto vento debole

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È rimasta solo una cartuccia da sparare. Anzi due, quelle che servono necessariamente a Luna Rossa per impadronirsi nuovamente del proprio destino. Due come le regate che domani, a Barcellona, dovrà vincere per rimettere in equilibrio una serie di finale di Louis Vuitton Cup che mercoledì ha sinistramente preso la via della Gran Bretagna. Con Ineos cinica e sorniona nell’approfittare di piccole incertezze che il team italiano ha pagato a carissimo prezzo. Ma finché la matematica tiene aperta la porta è giusto sperare di poter dare vita ai propositi di rimonta. Anche se stavolta tutto sembra remare (anzi, regatare) nella direzione opposta a quella desiderata.

Le grandi rimonte che inducono a sperare

In casi come questi ci si affida un po’ a quel che è accaduto in passato, perché la vela (se possibile) tra le discipline sportive è quella maggiormente incline ai ribaltoni. Lo sa bene Patrizio Bertelli, che già 24 anni fa poté applaudire la rimonta di Luna Rossa (alla prima campagna di America’s Cup della sua storia) contro American One di Paul Cayard, che da 4-3 si ritrovò a battere le mani al consorzio italiano, capace di vincere le ultime due regate (poi contro New Zealand fu 5-0 netto, ma quella è un’altra storia).

Lo sa ancora meglio James Spithill, che era al timone di BMW Oracle nel 2013, quando proprio nella sfida per l’America’s Cup la barca americana si ritrovò sotto per 8-1 (vinceva chi arrivava prima a 9), salvo poi riuscire a capovolgere di colpo l’inerzia della serie e vincere 8 regate consecutive. Fu un’edizione assai particolare, quella disputata a San Francisco, con stratagemmi ai limiti del regolamento, ma di grosso impatto emotivo.

Piccola postilla: dalla sesta delle 17 regate disputate in quell’edizione della coppa delle 100 ghinee su BMW Oracle c’era pure Ben Ainslie, acquistato nel ruolo di tattico. Insomma, James sa come si fa, ma anche Sir Ben non è da meno.

Max Sirena vuol dire fiducia

Però la presenza di Spithill in qualche modo sembra la più rassicurante possibile, almeno a leggere quelli che sono i pensieri di tutto il team italiano. Max Sirena l’ha detto senza giri di parole a tutto l’equipaggio appena sceso dalla barca nel pomeriggio di mercoledì: “Ci siamo già trovati in passato in questa situazione, ma abbiamo l’uomo migliore per poterne uscire, ha detto lo skipper di Luna Rossa, riferendosi appunto all’australiano.

Non voglio vedere facce tristi, perché questo è lo sport ed è il bello dello sport. Qui si perde e si vince, ma è il motivo per il quale non siamo qui a spingere fino alla fine. Non siamo ancora fuori dai giochi, e adesso è il momento in cui dobbiamo davvero far leva sugli sforzi e sulla spinta di tutti, da chi resta a terra a chi timona lo scafo. Bastano due secondi per far girare l’inerzia. Non buttiamo via tutto quello che abbiamo costruito negli ultimi tre anni”.

Ineos ha due match point, ma anche tanta pressione

In casa Luna Rossa, insomma, “arrendersi” è una parola che non rientra nel vocabolario. Ma come si può realmente pensare di intaccare le sicurezze acquisite da Ineos Britannia? Sul 4-4 l’inerzia sembrava pendere dalla parte della barca italiana, reduce da un’entusiasmante vittoria nell’ottava regata (con lo scafo rattoppato al momento dopo l’incidente della settima regata).

Adesso tutto dice Ineos, che certo ha un vantaggio enorme a livello di punteggio, consapevole di avere peraltro due possibilità di errore prima dell’eventuale match race di spareggio. La giornata di mercoledì, con vento compreso tra 11 e 17 nodi, ha visto la barca britannica andare fortissima di poppa, sebbene l’ammissione di Horacio Carabelli ha spiegato perché Luna Rossa andasse così piano (errore nella scelta del fiocco).

Le previsioni danno vento in calo nel week-end

Condizioni che dovrebbero mutare nuovamente nel fine settimana: per venerdì è previsto vento molto debole, compreso tra 3 e 8 nodi, condizioni che in questa serie di finale si sono verificate soltanto nel terzo giorno di regate, con il terzo match race nel quale entrambe sono andate fuori tempo massimo.

Impossibile dire chi potrebbe trarne giovamento: sulla carta Prada Pirelli avrebbe preferito regatare con minore vento, ma le 10 sfide contro Ineos ha detto tutto e il contrario di tutto. Piuttosto ci si interroga su quali sono i punti dove poter provare a reagire: in partenza, strategica oltre ogni ragionevole dubbio (chi la vince nel 99% dei casi taglia per primo il traguardo), ma anche nel “braccino” che potrebbero avere i britannici, che quando si sono sentiti troppo sicuri hanno sempre pagato dazio (vedi l’ottava regata).

Tornano buone allora le parole pronunciate da Sirena al team: “Fidatevi l’uno dell’altro, siamo ancora le stesse persone che hanno vinto le regate fino a un paio di giorni fa. Non è cambiato nulla, ok?”.

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