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Ancelotti re di coppe: nella festa non dimentica il Milan e rivela il suo futuro

Il tecnico emiliano centra il suo 24esimo titolo battendo l'Al Hilal nella finale del Mondiale per club

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Lo chiamavano eterno secondo o perdente di successo. Erano gli anni alla Juve e l’inizio della sua storia al Milan. Ma da quando vinse la Champions a Manchester proprio contro i bianconeri Carlo Ancelotti non si è più fermato fino ad entrare nella storia del calcio. Il suo Real Madrid ieri si è laureato campione del mondo battendo l’Al Hilal in finale per 5-3: con questo successo il tecnico italiano diventa uno dei tre allenatori ad aver vinto per tre volte il Mondiale per Club (compreso anche il vecchio format della competizione). Ancelotti ci è riuscito per due volte con il Real Madrid e una con il Milan. Come lui solo Pep Guardiola (due volte con il Barcellona e una con il Bayern) e Carlos Bianchi (Due successi con il Boca e uno con il Velez).

Ancelotti re di coppe, ventiquattro i titoli in bacheca

Prima del Mondiale per club Ancelotti sulla panchina delle merengues aveva vinto in ordine cronologico Supercoppa di Spagna, Liga, Champions League e Supercoppa europea. Il suo palmares con il Real, contando anche la sua prima esperienza tra il 2013 e il 2015, si compone di 8 titoli.

Ancelotti re di coppe, è sesto tra gli allenatori più vincenti

Ora l’ex allenatore del Napoli è sesto nella classifica dei tecnici più titolati di sempre, a pari merito con Hitsfeld e Stein, con 24 trofei. Primo, in questa speciale classifica, è Alex Ferguson (49 trofei), seguito da Mircea Lucescu (34), Pep Guardiola (31), Valery Lobanovsky (27) e José Mourinho (26).

Ancelotti ricorda il Milan di Berlusconi

Nella gioia post-partita gli è stato fatto notare che con gli 8 trofei vinti al Real ha pareggiato i suoi otto titoli con il Milan. “Sono due famiglie, con Berlusconi un grande presidente come Florentino, sono i primi tifosi del club. Madrid ha una tradizione e una storia e siamo lieti di far parte di questa storia”.

Poi l’analisi della gara: “Abbiamo mostrato il miglioramento che sembravamo avere. C’è l’illusione che lotteremo fino alla fine in tutti i tornei che abbiamo, nella seconda parte della stagione siamo in una buona posizione. Sono molto felice e orgoglioso di questo successo, il nostro obiettivo era quello di portare al Real Madrid l’ottavo titolo e ci siamo riusciti”

“E’ stata una bella partita contro una squadra tecnicamente di ottimo livello, è andata come pensavamo che andasse con i miei giocatori che sono stati capaci di avere una grande mobilità offensiva grazie soprattutto al contributo di Benzema e Valverde, entrambi autori di una prestazione eccezionale”.

Ancelotti rivela il suo futuro

Non poteva mancare un riferimento al suo futuro dopo le voci insistenti che lo vorrebbero nella prossima stagione alla guida della nazionale brasiliana. Arriva ancora una secca smentita da Ancelotti: “Non me ne andrò finché non mi cacceranno”.

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