Non si può neanche parlare di “giri immensi”, come quando si parla dei grandi amori: perché, in fin dei conti, l’addio tra Gaston Ramirez e la Sampdoria potrebbe essere stato solo una parentesi momentanea di pochi mesi.
Eppure sì, forse perché i blucerchiati in campo appaiono davvero lontanissimi rispetto a quelli dello scorso anno, sembra essere passata un’eternità dall’ultima gara disputata dall’uruguaiano con la Samp, e invece questa risale allo scorso maggio: 45 minuti a San Siro contro l’Inter, a chiusura di una stagione che ha visto la formazione di Claudio Ranieri arrivare a ridosso della “zona Europa”. “Sto aspettando la telefonata di Ferrero: se il presidente pensa che io possa ancora dar qualcosa alla Sampdoria, io sono qui”, aveva affermato Ramirez a “Il Secolo XIX” negli scorsi giorni.
Con la Samp terz’ultima e in difficoltà, in molti hanno iniziato ad accostarlo alla formazione allenata da D’Aversa, in virtù anche del suo status da svincolato che, da luglio, ovvero da quando è scaduto il suo contratto, non è ancora cambiato. E adesso sembra essere tutto pronto per il suo ritorno.
Sono ore decisive, queste, ma sembra che la trattativa possa andare a buon fine, aggiungendo un tassello sicuramente molto utile tra centrocampo e attacco: un collante forte che, in carriera, ha già dato tanto alla Sampdoria, in termini prestazionali e non solo. “Non penso ci siano problemi economici: a me basta giocare. Non ho chiesto alcuna garanzia: la garanzia sono io. Va bene un contratto fino a giugno”, aveva poi proseguito sempre sulle pagine de “Il Secolo XIX”.
Un altro ritorno di mercato si sta concretizzando: questa volta più vicino rispetto ai “giri immensi” che fanno gli amori quando finiscono. Ramirez, in fin dei conti, potrebbe solo aver girato l’angolo.