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Astana, le rivelazioni di Nibali sul passato e sul futuro

Il campione siciliano terminerà la sua carriera agonistica questo sabato al Lombardia, corsa prima della quale si è lasciato andare ad alcune confessioni.

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Astana, le rivelazioni di Nibali sul passato e sul futuro Fonte: Getty

Non sarà un Lombardia come gli altri quello che andrà in scena sabato. La “Classica delle foglie morte” del 2022 infatti segnerà il ritiro dal ciclismo agonistico di campioni quali Alejandro Valverde, Philippe Gilbert e, in casa Italia, di Vincenzo Nibali.

Anche per il messinese infatti quella del fine settimana sarà l’ultima recita agonistica della carriera, un momento prima del quale il due volte vincitore del Giro d’Italia ha voluto tanto soffermarsi sul passato quanto inquadrare il futuro che verrà.

“Adesso posso dire che ho sofferto molto la pressione e le aspettative. In Italia sono sempre stato sotto i riflettori, ma non è facile gestire una situazione del genere” ha raccontato Nibali a Cyclingnews.

“Guardate cos’è successo a Jonas Vingegaard dopo il Tour de France 2022. Tutto vogliono un pezzo di te e pensano di poter criticarti senza conoscerti. Io non mi sono mai nascosto e sono andato alle corse anche quando non ero al 100 per cento o competitivo. Tanti non lo capivano, ma a me correre è sempre piaciuto, anche se dovevo soffrire e non potevo sostenere le aspettative che avevano su di me”.

Nonostante questo, Nibali è riuscito a inanellare per anni un successo di prestigio dopo l’altro. Fra questi però, davanti a tutti, il siciliano mette indiscutibilmente l’affermazione al Tour de France 2014.

“La vittoria al Tour de France del 2014 sia stata la più grande della mia carriera, perché il Tour è un evento di rilevanza mondiale. Alcuni dicono che le cadute di Chris Froome e Alberto Contador mi hanno aiutato, ma penso di aver dimostrato allora di essere in una grande condizione e di aver meritato la vittoria finale. Certo, anche i due Giri sono speciali. Ho i trofei a casa e solo guardarli mi fa venire la pelle d’oca” ha affermato lo “Squalo dello Stretto” atteso ora da un futuro da consulente della nuova squadra che Douglas Ryder sta mettendo in piedi per il 2023.

“Douglas Ryder sta facendo un grande lavoro. Io avrò il ruolo di ambasciatore e non sarò un direttore sportivo, per quel ruolo ci sono Gabriele Missaglia e Alex Sans Vega. Sarà un gruppo giovane ma di qualità. Per me e per il gruppo sarà un’avventura nuova, ma siamo pronti per affrontare i problemi e goderci le vittorie. È molto stimolante e sono molto contento di essere parte di tutto questo. È il mio prossimo capitolo, dopo tutta una vita passata da corridore” ha chiosato Nibali.

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