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Atalanta-Bologna, Italiano, che furbata contro Gasperini: la mossa che ha deciso i quarti di coppa Italia

Dopo 26 anni di attesa il Bologna torna in semifinale di Coppa Italia. Sul blitz a Bergamo c'è la firma di Italiano: ecco come ha imbrigliato Gasp

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Se il 2025 dell’Atalanta si è rivelato fin qui avaro di soddisfazioni, quello del Bologna è iniziato decisamente col piede giusto. Sette punti nelle ultime tre giornate di campionato, l’ottimo finale di Champions da cui i rossoblù sono usciti a testa altissima, e il colpaccio al Gewiss Stadium valso la semifinale di Coppa Italia 26 anni dopo l’ultima volta. Sul blitz nella dimora della Dea è impressa la firma di Italiano, che ha imbrigliato Gasperini con una mossa da fine stratega.

Coppa Italia, Atalanta-Bologna: partita decisa dai cambi

Intenzionata a sfruttare il fattore casa, l’Atalanta è scesa in campo col miglior undici possibile. Dunque, lì davanti Pasalic a supporto di De Ketelaere e Retegui. Italiano, invece, ha scelto di puntare su Dallinga come terminale offensivo del suo 4-2-3-1.

Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato, nella ripresa la partita – anche per via dei cambi effettuati dai due allenatori – è stata giocato a tutt’altro ritmo, con diverse occasioni da una parte e dall’altra fino al gol di Castro a 10′ dalla fine che ha gelato il Gewiss e consentito al Bologna di conquistare una storica semifinale di Coppa Italia attesa 26 lunghissimi anni.

Scacco matto a Gasperini: la mossa di Italiano

È stato proprio Italiano a spiegare ai microfoni di Mediaset come è riuscito a mandare al tappeto Gasperini. Il tecnico dell’Atalanta ha stravolto la formazione a inizio secondo tempo con un triplice cambio: dentro Cuadrado, Samardzic e l’ultimo arrivato Maldini per Zappacosta, Pasalic e Retegui. Quindi fuori anche De Ketelaere e Toloi per Brescianini e Posch, arrivato proprio da Bologna nelle ultime del mercato.

Solo a questo punto l’allenatore felsineo ha giocato le sue ultime carte: Castro e Casale per Dallinga e Pobega. E l’argentino, tre minuti dopo il suo ingresso in campo, ha deciso il quarto di finale. “Ho aspettato i cambi dell’Atalanta per capire come si sarebbero posizionati in campo, dopodiché abbiamo deciso di far entrare Castro e gli altri” ha spiegato soddisfatto l’ex Fiorentina.

Bologna si gode Castro, il piccolo Lautaro

Poderoso lo stacco di testa con cui il ‘Toto’ Castro ha regalato la semifinale al Bologna. Il ventenne di Buenos Aires, che piace da impazzire ai top club, è già a quota 8 gol e 7 assist in stagione: una crescita costante, la sua. E intanto i paragoni si sprecano.

C’è ormai chi lo chiama Lautarito per la sua somiglianza sempre più palese all’idolo Martinez, capitano dell’Inter. Per il futuro c’è tempo – si prospetta un’estate rovente nel capoluogo emiliano -, ora c’è solo il Bologna. E lo testimoniano le lacrime di gioia dopo il gran gol messo a segno al Gewiss.

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