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Sci nordico: bufera su atleti per video e commenti sessisti e razzisti nella chat “Francesco Totti”

Dei giovani atleti di sci nordico e il loro allenatore colpevoli di condivisione di materiale privato in chat: la ricostruzione della vicenda

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Mi fa piacere che siete affamati di f**a” – lo ha detto l’allenatore di sci nordico di una squadra di atleti tra i 19 e i 21 anni, più due minorenni, prima di lasciare la chat “Francesco Totti“. Precisiamo subito una cosa, l’ex capitano della Roma non c’entra nulla in questa brutta vicenda. Ma cosa è successo? Venivano rubate immagine a delle ragazze in intimo, mentre si cambiavano negli spogliatoi, per poi essere condivise nel gruppo insieme al loro coach, che non ha fatto nulla per fermarli.

Caso atleti sci nordico: cosa è successo

La chat tra i ragazzi e l’allenatore doveva servire come strumento di comunicazione per le date degli allenamenti e le gare. Si è trasformato poi in uno scambio di immagini erotiche di loro colleghe. Altre atlete sono state riprese e violate della loro intimità. E inoltre nel gruppo sono stati pubblicati scatti di Hitler e Mussolini e filmati che irridevano gli immigrati.

Il video di una ragazza e le frasi discriminatorie

Il Quotidiano Nazionale ha specificato alcune cose pubblicate nella chat. «Un ne**o giù per un fosso è sempre un buon buongiorno» è una delle frasi incriminate, che faceva da didascalia a un video scaricato dalla rete. E di messaggi simili ce ne sono stati altri. Il 18 dicembre 2022 in merito a un incidente di un incidente stradale: «Macchina guidata stranamente da un nero. Sono abituati ai cammelli».

Poi a rendere chiara la vera natura del gruppo è stato l’inserimento di un ragazzo solo per condividere materiale privato. «Mi ha detto che se lo mettiamo dentro manda un sacco di foto, a voi la condivisione». E così è stato. Il coach invece di fermarli è stato complice e ha partecipato attivamente, pubblicando alcune foto private di una atleta inquadrata di schiena durante l’allenamento. «Io ho fatto la mia parte oggi». A questo è seguito l’album fotografico di una ragazza seminuda.

Quando il 5 marzo la vicenda è venuta fuori, l’allenatore ha abbandonato la chat con messaggi molto forti: «A me fa piacere che siete affamati di f**a e non siate una manica di fr**i, malati buonisti pro neg**i, comunisti ed ebrei. Detto questo penso capiate che la mia presenza nel gruppo è un po’ borderline. Io esco, meglio evitare possibili casini. Tranquilli non ce l’ho con nessuno. Finiamo bene le gare e poi andiamo a fare caccia grossa».

Le prime sentenze

L’allenatore è stato sollevato dall’incarico dalla Fisi fin dall’8 marzo 2023. Il Procuratore Raffaele Tito ha confermato che l’indagine è ancora in corso, nonostante siano stati emessi i primi verdetti. E il coach dovrà rispondere anche a un’inchiesta militare, visto che apparteneva all’esercito. Dal punto di vista sportivo le pene non sono state molto severe.

Sei ragazzi sono stati assolti visto che erano solo presenti nelle chat, quattro hanno ricevuto la sanzione dell’ammonizione, due sono stati squalificati per un mese. Sei mesi per l’allenatore. Assolti invece il presidente e la vicepresidente del Comitato Regionale Fisi del Veneto, che hanno sostituito il coach non appena sono venuti a conoscenza dei fatti.

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