Wada e World Athletics hanno rifiutato di concedere la sospensione della squalifica ad Alex Schwazer, il marciatore azzurro accusato di doping. Una sorpresa per i legali dell’atleta italiano: “Prendiamo atto con grande stupore, incredulità e ammarezza delle dichiarazioni, a vario titolo, apparse ultimamente da parte dalla Wada (agenzia mondiale antidoping) e dalla World Athletics (federazione mondiale di atletica leggera) perché prive di ogni fondamento”.
“Wada e World Athletics non hanno collaborato a diverse richieste istruttorie e si sono anche opposte alla consegna delle provette di urina al giudice italiano, tentando poi il laboratorio di Colonia addirittura di consegnare al perito del giudice la provetta B non sigillata”, sostengono ancora gli avvocati bolzanini, Gerhard Brandstatter, Karl Pfeifer e Thomas Tiefenbrunner. Il caso Schwazer resta aperto, nel frattempo Tokyo si avvicina.