Ai microfoni di Atletica Tv, il DT Antonio La Torre ha voluto mandare un messaggio a tutto il movimento: “Dimenticare quello che abbiamo fatto a Tokyo, ricordandocene. È una stagione compressa e complessa, in 150 giorni ci giochiamo tanto, anche riguardo il futuro dell’atletica italiana. Dopo Tokyo ci guardano tutti con attenzione: abbiamo consapevolezze maggiori e spirito di emulazione fortissimo, ma dobbiamo essere sempre realisti, rimanere con i piedi per terra, avere tanta umiltà e allenarsi sempre più intelligentemente”.
Antonio La Torre si è soffermato sulla stagione indoor: “Il 4 febbraio, nell’esordio di Berlino sui 60, ritroveremo Marcell Jacobs. Sta svolgendo un periodo di preparazione a Tenerife. È pienamente consapevole del ruolo, ma vedo lo stesso Marcell di sempre, sereno, disincantato, tranquillo, con tanta voglia di fare. Nelle indoor comincerà a fare spallate con i suoi competitor americani che sono molto agguerriti. E poi, all’aperto, il progetto è consolidare le performance sui 100. Gianmarco Tamberi? Potrà affrontare questa stagione con un’arma in più: la leggerezza che deriva dalla felicità per l’oro olimpico. Ha risolto nel migliore dei modi la sua magnifica ossessione e ora è libero di volare, dandosi come nuova motivazione Eugene. È un fuoriclasse, una fortuna per tutto lo sport italiano”.
“Nessuno tra Tortu, Desalu e Patta ha messo al centro della preparazione la stagione indoor – ha proseguito La Torre -, però all’aperto ci divertiremo nel vedere tanti italiani che si sfidano sul mezzo giro di pista. Antonella Palmisano e Massimo Stano? L’appuntamento è nella primavera inoltrata, non gareggeranno ai Mondiali a squadre in marzo”.
La Torre ha concluso parlando di Larissa Iapichino e dei fondi riservati all’atletica: “Da Larissa mi aspetto belle cose, senza pressioni eccessive. Ha dimostrato maturità nel riassorbire la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, che poteva essere assai dolorosa. I fondi riservati all’atletica? Non sono soddisfatto. Non fa parte del mio carattere lamentarmi, semplicemente dico che in relazione a ciò che è successo mi aspettavo un riconoscimento maggiore per un’atletica italiana che per decollare veramente ha bisogno di risorse importanti”.