Dopo Filippo Tortu, tocca a un altro protagonista di Tokyo fare il suo esordio stagionale all’aperto, ovvero Gianmarco Tamberi. Venerdì 13 maggio a Doha, l’azzurro competerà nella prima tappa della Wanda Diamond League. Lo farà da campione in carica.
L’azzurro si è raccontato ad Ancona, prima di partite per Doha, prima tappa di un ciclo di gare che proseguirà a Birmingham il 21 maggio, Trieste il 28, Ostrava il 31 e Roma il 9 giugno per il Golden Gala Pietro Mennea, quindi gli Assoluti di Rieti nel weekend del 25-26 giugno
“So di star bene fisicamente, anche se non puntiamo ad essere al top della forma adesso, bensì a luglio – le sue parole – dal punto di vista tecnico abbiamo lavorato di più, ma quando si lavora si hanno anche incertezze, e quando si cerca di sistemare qualcosa a volte si fanno passi indietro. Quanto salterò a Doha? Non so, vedremo. Valuteremo nei prossimi giorni se gareggiare con rincorsa completa o con 9 passi. Adesso peso 80 kg, quanto pensavo per questo periodo: ai Mondiali indoor di Belgrado dove ho vinto il bronzo ero 80,5-81, ma dovrò perdere 3-4 chili per Mondiali ed Europei arrivando a 76,5-77 in base a come sarà l’avvicinamento. Qui, al Palaindoor di Ancona che è la mia casa, ho la fortuna di avere a disposizione una struttura come questa, invece all’aperto in questi giorni preferisco andare nell’impianto di Osimo”.
Non manca la motivazione anche perché in pedana troverà Mutaz Barshim con cui ha condiviso la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Proprio parlando di Tokyo, ricorda: “Non sono mai stato uno che si accontenta, però una cosa così grande, voluta per così tanti anni, avevo paura mi facesse dire basta: ho sofferto tanto e alla fine sono riuscito a raggiungere quel grande obiettivo, e forse la mia carriera poteva concludersi così. In realtà mi sono reso conto che ho ancora tanta voglia di fare, tanta voglia di dimostrare a me stesso che di limiti ce ne sono sempre e bisogna sempre cercare di superarli”.