L’Amazon UNIVERSITY Esports Master si tinge di tricolore con la vittoria di Davide “Rooney” Barone. Grazie alla media partnership tra V:Sport e AUE, abbiamo potuto intervistare il neo campione d’Europa.
Un successo italiano
Nel corso dell’AUEM, lo studente dell’Università di Palermo non ha deluso le aspettative e si è imposto su Clash Royale superando la concorrenza degli altri partecipanti arrivati alla fase finale della competizione. Alla settima edizione del più importante torneo universitario dedicato agli esports sono stati oltre 680 i giocatori partecipanti, provenienti da ben 21 Paesi diversi. Gli studenti hanno avuto la possibilità di provare le loro abilità su Valorant, League of Legends, Rocket League, Teamfght Tactics e Clash Royale.
Proprio su quest’ultimo titolo l’Italia è riuscita a brillare, raggiungendo il tetto d’Europa con Davide “Rooney” Barone, che dopo aver prevalso a livello nazionale nel Winter Split si è regalato la gioia di trionfare anche al cospetto degli altri studenti europei.
Per celebrare la sua vittoria abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Davide, player in forza ai Reply Totem, per raccogliere le sue impressioni dopo il torneo e scoprire gli obiettivi futuri, sia in ambito universitario che competitivo.
Intervista esclusiva
Davide, andiamo subito al punto: ti aspettavi di arrivare alla vittoria?
Onestamente si, me l’aspettavo. In gara c’erano tanti giocatori molto bravi, tra cui Matteo (l’altro studente italiano in gara, ndr), ma pensavo comunque di essere il favorito e quindi di poter vincere.
Nonostante la tua consapevolezza, nel corso del torneo c’è stato un momento in cui sei stato in difficoltà? E come l’hai superato?
Senza alcun dubbio nella finale del Winner Bracket, ovvero il match decisivo per raggiungere la finalissima. Ho vinto per 3-2, ma quando mi sono trovato sulla parità c’è stato un momento di tensione: l’ho superato scegliendo il mazzo giusto nel momento giusto, giocando bene il round che mi ha permesso di vincere. L’esperienza di essere abituato a giocare questo tipo di competizioni da diverso tempo mi è stata di grande aiuto.
Sei arrivato in fondo alla competizione insieme a Matteo Clementi dell’Università di Udine: quanto hai sperato e quanto sarebbe stato bello avere una finale tutta italiana?
All’inizio del torneo, vedendo la composizione del tabellone, pensavo che ci saremmo ritrovati in finale. Consideravo entrambi un gradino superiore rispetto agli altri ragazzi in gara, ma purtroppo Matteo non è stato altrettanto fortunato. Una finale italiana era assolutamente fattibile e me lo auguravo, sarebbe stato qualcosa di veramente bello sia per l’Italia che per le nostre Università.
Il tuo percorso universitario si è arricchito con questo traguardo raggiunto in ambito esport: avresti mai pensato di poter scrivere tra le pagine dei tuoi ricordi universitari anche di un successo legato ai videogiochi?
Assolutamente no! Quando questo tipo di competizioni sono iniziate ero molto contento e speravo di poter unire questi due aspetti della mia vita. Tuttavia, non mi aspettavo che sarebbe successo. Questo tipo di iniziative rappresentano un momento di condivisione e di possibilità di fare nuove conoscenze, qualcosa che va oltre all’aspetto competitivo.
Dopo aver messo questo importante traguardo in bacheca, quali sono i tuoi prossimo obiettivi sia in ambito competitivo che universitario?
Nei prossimi mesi dovrei riuscire a laurearmi! Quindi il primo obiettivo è sicuramente questo: portare a termine il mio percorso universitario questa estate. Per quanto riguarda il mondo degli esports, invece, punto a fare bene nelle competizioni mensili. Il massimo sarebbe raggiungere la Top 32 nella Clash Royale League, che è un po’ l’obiettivo a cui aspirano tutti i giocatori. Ma devo comunque conciliare l’impegno nel competitivo con lo studio (ride, ndr).