Mancano più di tre mesi al via della prossima edizione degli AO che è già polemica.
Sono due i principali problemi che gli organizzatori del primo Slam dell’anno dovranno risolvere nel più breve tempo possibile.
Il primo è legato alla decisione presa dal governo del Victoria, che ha imposto l’obbligo vaccinale per circa un milione di lavoratori, tra cui figurano anche gli atleti professionisti. Il secondo problema riguarda invece il periodo di quarantena che i tennisti dovranno rispettare prima di poter circolare liberamente in Australia; un periodo che potrebbe durare diverse settimane.
Considerando che, secondo alcune fonti attendibili, almeno la metà dei giocatori del circuito maggiore non avrebbe ricevuto il vaccino, le conseguenze di questa imposizione potrebbero avere forti ripercussioni.
John Millman, uno dei migliori tennisti australiani del momento, ha criticato fortemente le misure imposte dal suo Paese e lanciato l’allarme. “Per entrare in Australia devi attendere almeno cinque settimane e scontare altri 15 giorni di quarantena” , ha spiegato Millman in un’intervista rilasciata all’Equipe.
“È impensabile. Inoltre, il prezzo dei biglietti aerei sale sempre di più, perché le persone autorizzate a entrare in Australia sono davvero poche” . Stando a quanto raccontato dai media locali, Craig TIley, direttore degli Austrlian Open, starebbe portando avanti delle importanti trattative con il governo per permettere il regolare svolgimento del torneo e tutelare gli atleti.
Non allenarsi per 15 giorni e poi partecipare a uno degli eventi più importanti del Tour non è infatti il massimo.