Melbourne ha perso uno dei due finalisti della passata edizione. E per fortuna non è Jannik Sinner, perché ad aver emesso (suo malgrado) il biglietto di ritorno in Europa con largo anticipo è Daniil Medvedev, che in coda a una delle partite più pazze di questa edizione degli Australian Open è stato sconfitto al quinto set dallo statunitense (ma di origini vietnamite) Learner Tien. Il russo ha ceduto dopo essere stato sotto di due set ed essere andato a servire per il match nel quinto e decisivo set, deciso poi al supertiebreak, con Tien bravissimo a volgere la contesa a proprio favore negli scambi decisivi.
- Tien firma l'impresa: e poteva chiudere già al terzo
- La reazione di Medvedev, il crollo finale del russo
- Largo ai giovani: quante vittime illustre a Melbourne
Tien firma l’impresa: e poteva chiudere già al terzo
Per Medvedev, che aveva già chiuso piuttosto in calando il 2024, la battuta d’arresto è di quelle che restano dentro. Perché arriva dopo che già nel primo turno se l’era vista non brutta, ma bruttissima contro il thailandese Samrej, piegato a sua volta soltanto al quinto set.
Un copione che pareva potersi ripetere fedelmente anche nel match di secondo turno, con Tien scaltro nell’approfittare di qualche passaggio a vuoto di troppo del russo, come dimostra l’incredibile evoluzione di un primo set nel quale Daniil era avanti 3-1 prima di subire un filotto di 5 game consecutivi del giovane statunitense (è nato il 2 dicembre 2005).
Anche il secondo però si dimostra piuttosto bizzarro: ben 8 break (quattro per parte) e un epilogo abbastanza straniante al tiebreak, dove pesa enormemente un fallo di piede fischiato a Medvedev sul 2-2. Il tiebreak del terzo, giocato alle 1,30 orario di Melbourne, potrebbe già scrivere la sentenza definitiva: sul 7-6 il russo deve annullare un match point, poi si rimette in carreggiata e al secondo set point trova il modo per allungare la sfida nella notte australiana.
La reazione di Medvedev, il crollo finale del russo
Il pericolo ormai pare schivato, perché l’inerzia dell’incontro è tutta dalla parte di Daniil, che nel quarto set “pialla” letteralmente il giovane rivale per 6-1. Nulla insomma lascia presagire a un epilogo diverso da quello che tutti danno per scontato, ma ancora una volta sul più bello Medvedev s’inceppa: arrivano due break per parte in apertura di quinto set, quindi sul 5-5 arriva pure la pioggia a costringere i giocatori ad un’attesa di una decina di minuti per chiudere il tetto.
A quel punto però arriva anche l’ennesimo break del russo, al quale non resterebbe altro da fare, se non sigillare la contesa nel dodicesimo gioco del parziale. Che puntualmente viene vinto da Tien, con conseguente prolungamento al supertiebreak. Dove si gira due volte il campo sul 3-3 e 6-6, ma dove nel momento decisivo è Tien che si mostra più lucido nelle scelte, chiudendo sul 10-7 quando l’orologio segna le 2,56 del mattino, con l’alba non troppo lontana. Medvedev lascia il campo incredulo: Sinner avrà un rivale in meno sulla strada che conduce al bis.
Largo ai giovani: quante vittime illustre a Melbourne
La sconfitta del russo testimonia una volta di più quanto sui campi di Melbourne si stia assistendo a un vero e proprio ricambio generazionale. Perché Daniil è soltanto l’ultima vittima della new generation del tennis mondiale: Tien è classe 2005 (quasi 2006, essendo nato a dicembre) e dopo questo successo sfonderà per la prima volta in carriera la top 100 mondiale.
Il classe 2004 Michelsen al primo turno aveva fatto fuori Tsitispas e contro Khachanov avrà un’altra ghiotta opportunità per continuare a salire (sarà comunque top 40 la prossima settimana), mentre il brasiliano Joao Fonseca (2006) aveva eliminato sempre al primo turno Rublev, prima di fermarsi soltanto al quinto set contro Sonego e arrivare a bazzicare intorno alla numero 100.
Jakub Mensik (2005) al terzo turno c’è arrivato battendo Basilashvili e Ruud, mentre Arthur Fils (lui classe 2004) dopo aver piegato Virtanen e Halys. Tutti questi ragazzi rappresentano il nuovo che avanza: dietro a Sinner (2001) e Alcaraz (2003) c’è una nidiata di talenti pronta ad esplodere. E che in Australia ha già trovato un modo per farsi conoscere.