Continua ad alimentare condanne e critiche da tutto il mondo la situazione relativa a Novak Djokovic, il tennista numero 1 del mondo da ieri bloccato in Australia, dove era volato per partecipare al primo Slam della stagione, ovvero gli Australian Open, minuto di un’esenzione che, secondo le sue speranze e le promesse di Tennis Australia, gli avrebbe permesso di entrare senza problemi nel paese. Così non è andata, e ora a quanto si apprende Nole potrebbe rischiare di non poter rientrare nel paese per i prossimi tre anni.
Australian Open, quanta confusione: ecco la situazione di Novak Djokovic
Arrivato in tera australiana alle ore 13.30 italiane nella giornata di ieri, Nole si è visto fermare dalle autorità di frontiera che non lo hanno fatto entrare nel paese. Il motivo? Il suo visto non era compatibile con le esenzioni per la vaccinazione da Covid-19.
In sostanza no vaccino no ingresso in Australia, un paese tra i più colpiti a livello mondiale dalla Pandemia. Questa mattina i funzionari delle forze di frontiera australiane hanno confermato ancora un volta che il suo visto era stato cancellato e quindi Djokovic, nonostante avesse con se la parola di Tennis Australia e l’esenzione firmata da un medico, non può entrare sul territorio australiano.
Il team legale del 34enne ha fatto ricorso per rivedere la decisione di espulsione presa dal Dipartimento degli affari interni australiani, ma al momento rimangono poche chance per il Djoker di poter entrare in Australia. Come se non bastasse, Djokvic non ha potuto alloggiare nel classico appartamento che affitta ogni anno, ma è stato sistemato nel Park Hotel di Carlton a Melbourne, hotel impiegato dal Governo per ospitare gli immigrati in attesa di espulsione.
Australian Open, Djokovic rischia il divieto d’ingresso in Australia per 3 anni
Questa situazione venutasi a creare ha monopolizzato l’attenzione della stampa mondiale, che ormai da giorni si interroga sulla questione. Sbaglia Nole? Sbaglia l’Australia? Ognuno ovviamente ha la sua posizione in base ai propri interessi e ideali, ma forse questo momento di clamore potrebbe tramutarsi in qualcosa di molto pesante per il numero uno del mondo.
Come sottolinea per esempio la professoressa di diritto pubblico all’Università di Sydney Mary Crock, Nole potrebbe finire con il non poter entrare nel paese per una durata di tre anni. Queste le sue parole:
“Se viene espulso dall’Australia, c’è la possibilità che possa essere escluso per tre anni. Il suo visto sarà stato cancellato o perché non soddisfaceva i requisiti per l’ingresso, o perché ha fatto una dichiarazione falsa. Non ha il diritto di appellarsi nel merito di nulla, non può dire sono il miglior tennista, fatemi entrare”.
Australian Open, il papà di Djokovic si sfoga: “Novak è lo Spartaco del nuovo mondo”
Se fuori dall’hotel di Nole alcuni tifosi stanno protestando con un sit-in per chiedere il rilascio del numero 1 del mondo e il permesso di farlo giocare, in Serbia stiamo assistendo a un vero attacco da parte del padre del Campione Srdjan Djokovic, che sta richiamando l’attenzione dei media di tutta la nazione proclamando il figlio come un moderno Spartaco che lotta per i diritti di tutti gli uomini liberi.
Queste sono le parole pronunciare dal padre di Nole all’esterno dell’ambasciata serba:
“Novak è lo Spartaco del nuovo mondo che non tollererà ingiustizia, colonialismo e ipocrisia. è prigioniero, ma più libero che mai. Si è convertito nel leader del mondo libero, delle persone povere e con necessità. Lotta per l’uguaglianza delle persone”
“Il nostro Paese chiede che venga rilasciato immediatamente il numero uno al mondo come è stato richiesto anche dall’ambasciatore serbo che ha contattato il giocatore e ha preso tutte le misure possibili”.