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Australian Open, scoppia il caso delle bandiere filorusse: coinvolto papà Djokovic

A Melbourne scoppia un caso politico mentre il primo Slam della stagione è in pieno svolgimento: il padre di Djokovic fotografato a sventolare bandiere con l'immagine di Putin e il simbolo della Repubblica di Donetsk. La reazione degli organizzatori

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Novak Djokovic sta navigando con il vento in poppa verso la decima finale in carriera agli Australian Open, ma all’interno del “clan” del fuoriclasse serbo è esploso un vero e proprio caso che coinvolge il padre Srdjan, protagonista di alcuni scatti poco opportuni a margine del quarto di finale vinto dal figlio ai danni di Andrey Rublev, match che ha proiettato l’ex numero 1 del mondo in semifinale, dove affronterà Stefanos Tsitsipas.

Australian Open, bufera sul padre di Djokovic per l’esposizione di bandiere filorusse

Djokovic senior ha infatti posato insieme ad alcuni tifosi filorussi colti ad intonare slogan a favore di Vladimir Putin. Inoltre, Srdjan è stato ripreso dalle telecamere vicino alla Rod Laver Arena, dove si è svolto il match tra il figlio e Rublev, a sventolare bandiere filorusse con alcuni tifosi, una delle quali con raffigurato il volto dello stesso Putin. Immediata è stata la presa di posizione dell’Australian Tennis Federation, che ha sottolineato l’accaduto:

“Quattro persone hanno mostrato bandiere e simboli inappropriati oltre a minacciare le guardie di sicurezza al Melbourne Park”. Il regolamento del torneo vieta agli spettatori di esibire bandiere russe o bielorusse durante il torneo poiché i giocatori di quei paesi devono competere come giocatori neutrali “senza bandiere o segni di riconoscimento del paese”.

Bandiere pro-Putin a Melbourne, lo sdegno dell’ambasciatore ucraino in Australia

I fatti che hanno coinvolto il padre di Djokovic non sono però episodi isolati, bensì solo quelli mediaticamente più rilevanti riguardando un personaggio famoso.

Già durante la prima settimana di incontri, infatti, diverse bandiere filorusse, compresa quella con il simbolo Z, identificata come la bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk, erano state avvistate in mezzo alla folla. Il caso era scoppiato in particolare durante la partita tra l’ucraina Kateryna Baindl e la russa Kamilla Rakhimova, scatenando l’immediata reazione dell’ambasciatore ucraino in Australia e Nuova Zelanda, Vasyl Myroshnychenko, che aveva invocato punizioni ad hoc: “È davvero vergognoso” aveva twittato Myroshnychenko protestando con la Federazione australiana e gli organizzatori dell’Open attraverso un post nel quale aveva allegato il video che riprendeva i fatti.

Novak Djokovic e la presenza speciale dei genitori agli Australian Open 2023

A complicare ulteriormente la posizione del padre di Djokovic è poi stata la pubblicazione di un video avvenuta su un canale YouTube australiano filorusso che mostrava l’uomo in posa con chi reggeva la bandiera con il volto di Putin e chi indossava la maglietta dal simbolo Z. A completare il tutto una frase pronunciata da Srdjan, che durante il filmato sembra dire in serbo “lunga vita ai russi”, mentre la didascalia del filmato recitava: “Il padre di Novak Djokovic fa una coraggiosa dichiarazione politica”. Quattro dei manifestanti, tra i quali però non Djokovic senior, avrebbero inoltre minacciato le guardie di sicurezza, prima di venire allontanati dall’impianto dalla polizia.

Insomma, un brutto caso politico-diplomatico di cui si sarebbe fatto volentieri a meno, tanto dal punto di vista degli organizzatori, che da quello di Novak, atteso all’impegnativa semifinale contro Tsitsipas, il test più serio nel torneo per il serbo, che ha potuto fin qui contare su un tabellone piuttosto agevole e che nell’eventuale finale affronterebbe un’altra sorpresa tra Karen Khachanov e Tommy Paul.

Proprio al termine del match d’esordio in quest’edizione degli Australian Open Djokovic, di ritorno a Melbourne un anno dopo il noto caso della cacciata dal paese per il rifiuto a vaccinarsi, aveva voluto sottolineare l’importanza della presenza al seguito dei genitori, che non seguivano il figlio fuoriclasse nel primo Slam della stagione dal 2008, anno del primo trionfo di Novak nel torneo.

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