Un’immane tragedia sconvolge il mondo della pallacanestro: Drew Gordon, 33 anni, fratello maggiore di Aaron (giocatore dei Denver Nuggets), è scomparso a seguito delle ferite riportate in un incidente stradale nel quale è rimasto coinvolto nelle scorse ore. Il tragico evento è successo a Portland, in Oregon, dove l’ex giocatore (si era ritirato nel 2023) viveva con la moglie Angela e i tre figli. Ancora sconosciute le cause dell’incidente, con gli investigatori che stanno tentando di ricostruire gli ultimi istanti di vita dello sfortunato giocatore.
Il cordoglio della Dinamo: “Una grave perdita”
A dare l’annuncio è stato il manager Calvin Andrews. La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo ed è atterrata anche a Sassari, dove Gordon ha vestito la maglia della Dinamo dal 2013 al 2014 (con in mezzo una fugace esperienza ai turchi del Bandirma Banvit) vincendo anche una Coppa Italia in finale contro la Mens Sana Siena.
Forte il cordoglio di tutta la comunità sassarese, a partire da quello espresso dalla società del Banco di Sardegna. “La Dinamo Banco di Sardegna si unisce al cordoglio del mondo del basket per la perdita di Drew Gordon, prematuramente scomparso. Drew ha indossato la maglia Dinamo per due stagioni dal 2013 al 2014, ed è stato tra i protagonisti della vittoria della prima Coppa Italia: il suo nome resterà per sempre negli annali biancoblu. Alla famiglia, familiari e amici la vicinanza e il cordoglio da parte del presidente Stefano Sardara e di tutto il club”.
Giramondo del basket: una carriera con la valigia
La carriera di Gordon si era sviluppata principalmente nei campionati europei dopo che, resosi eleggibile per il Draft 2012, non era stato selezionato da alcuna franchigia NBA. Nel college basketball aveva vestito le maglie di AMHS Monarcs, UCLA e New Mexico Lobos, sostenendo anche una sorta di provino in Summer League con i Mavericks.
Poi nel 2012 la prima avventura in Europa al Partizan di Belgrado, seguita da quella italiana con la maglia di Sassari. Proprio le buone cose fatte vedere in Sardegna gli valsero la chiamata dei Philadelphia Sixers, che nella stagione 2014-15 gli offrirono un contratto, dandogli l’opportunità di esordire in NBA (9 presenze totali e 17 punti a referto).
Chiusa l’esperienza a Phila, dall’estate 2015 torna a girare per i palazzetti europei: Chalons-Reims (Francia), BC Rytas (Lituania), Zenit San Pietroburgo (Russia), Zielona Gora (Polonia), Avtodor Saratov e Lokomotiv Kuban (Russia), Budivelnyk Kiev (Ucraina) e Rizing Fukuoka (Giappone) sono le tappe di una carriera che nel 2019 torna per qualche mese anche ad offrirgli l’opportunità di rientrare in NBA, con i Brooklyn Nets che lo inseriscono nella squadra di sviluppo (Long Island Nets). Si era ritirato al termine della passata stagione, ma la vita gli ha preteso un conto salato a stretto giro di posta: una tragedia che ha spezzato tanti cuori in giro per il mondo.