Altro che ennesima finale: Bologna-Milano la Coppa Italia se la dovranno sudare sin dalla prima partita della final eight in programma a Torino a fine febbraio. Perché il destino s’è divertito ad accoppiare le due nobili del basket italiano già nella giornata inaugurale, con la Virtus che in virtù della rimonta delle ultime giornate ha chiuso il girone d’andata al quarto posto, mentre l’Olimpia in qualche modo ha arpionato la quinta piazza. Sorpresa? Valori tecnici alla mano si, ma in fondo si sa che quest’anno le cose in LBA hanno preso spesso una piega differente. E promettono di farlo anche nella seconda parte di stagione.
- Tabellone Coppa Italia: a Brescia non conviene essere #1
- Belinelli e Mirotic, la classe non ha età
- Trapani tra sogni e (solide) realtà: gli Shark non scherzano
Tabellone Coppa Italia: a Brescia non conviene essere #1
L’ultima d’andata, al solito, è servita per redigere il tabellone di Coppa Italia, altra competizione che negli ultimi due anni ha dato adito a non poche sorprese (l’hanno vinta Brescia nel 2023 e la “povera” Napoli nel 2024). Brescia sarà la testa di serie numero 1 e sfiderà Tortona, entrata un po’ di straforo dopo qualche sofferenza di troppo.
Proprio la sconfitta nello scontro diretto contro la Germani ha fatto scivolare Trento addirittura in terza posizione dietro a Trapani: gli Shark se la vedranno con Trieste in una sfida tra neopromosse che promette scintille (entrambe lo scorso anno erano in A2: la programma evidentemente paga…), la Dolomiti Energia sfiderà Reggio Emilia, che nelle ultime settimane pare aver perso un po’ di smalto.
Una di queste quattro squadre avrà un posto assicurato in finale, perché l’altra finalista uscirà dai confronti tra Brescia-Tortona e Bologna-Milano. Con la Germani che avrà pensato che forse sarebbe stato meglio perdere con Trento per evitare di doversi scontrare in semifinale con una tra Virtus e Olimpia. Ma si sa, il diavolo fa le pentole, mica il coperchio…
Belinelli e Mirotic, la classe non ha età
Giusto però ripartire da quanto fatto vedere dalle due italiane di Eurolega nell’ultimo turno di LBA. Entrambe vittoriose, entrambe perfettamente calate nella parte, Bologna e Milano hanno cominciato ad alzare i giri del motore anche sul suolo nazionale. La Virtus ha pescato ancora una volta un giovanotto di belle speranze che continua a fare proseliti: si chiama Marco Belinelli, tra poco più di due mesi compirà 39 anni, ma lui non lo sa (o fa finta di non sapere) e si diverte (appunto) come un ragazzino.
Non che Napoli sia la peggiore delle difese da affrontare di questi tempi: coach Valli non ha molto da recriminare, perché s’è scontrato con l’ennesima versione deluxe del Beli, che ha mandato a bersaglio 8 dei 13 canestri tentati (4/6 dall’arco) confezionando un ventello di pura qualità. Al quale Milano ha risposto con un certo Nikola Mirotic, altro ragazzo di belle speranze: 33 è il numero sulla maglia, gli anni sulle spalle e i punti firmati nel successo in volata su Reggio Emilia. Beli e Miro evergreen: avercene di assi come loro.
Trapani tra sogni e (solide) realtà: gli Shark non scherzano
Chi proverà a rompere le uova nel paniere alle due big conclamate è Trapani, che il suo continua a farlo senza colpo ferire. Il successo per 88-68 su Sassari ha rimesso gli Shark in rotta di crociera, con John Petrucelli tornato a mostrare lampi di classe assoluta dopo i problemi fisici del recente passato. Trapani seconda alla fine del girone d’andata fa notizia, ma neanche troppo: la qualità è indubbia, il concetto di collettivo (per ora) supera quello di singolo, e il patron Antonini continua a setacciare il mercato in cerca di rinforzi per elevare ulteriormente il rango della squadra.
L’ultima idea portava dritta a Dame Sarr, lungo italiano di stanza a Barcellona (classe 2006): secondo il patron venerdì era tutto fatto, poi dalla Catalogna non s’è più fatto sentire nessuno e l’operazione è sfumata. “Contento lui a starsene a fare la comparsa al Barça, mentre qui sarebbe stato assoluto protagonista. Ma non importa, troppi ce ne sono più forti di Dame”, Antonini dixit. Uno che se non ci fosse andrebbe davvero inventato. Ma Trapani è molto più delle parole (spesso) spiazzanti di chi lo finanzia. E per ora il parquet sta dando risposta alle tante attese di inizio stagione.