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Basket NBA, Miles Bridges sempre più nei guai: nuove accuse, caccia all'auto e lancio di palle da biliardo

L’ennesima recidiva dell'ala Nba rischia di gettare un’ombra pesante sul giocatore degli Charlotte Hornets: avrebbe violato l'ordine restrittivo che gli impediva per 10 anni di avvicinarsi all’ex fidanzata

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Proprio adesso che cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel, Miles Bridges è ficcarsi nuovamente in un brutto guaio. E l’ennesima recidiva rischia di gettare un’ombra oltremodo pesante sulla carriera del giocatore degli Charlotte Hornets: Bridges, che nel novembre 2022 era stato dichiarato colpevole di violenza domestica, con annesso ordine restrittivo che gli impediva per 10 anni di avvicinarsi all’ex fidanzata, a meno di un anno dalla sentenza si è reso nuovamente protagonista di due gravi episodi con i quali avrebbe violato l’accordo stipulato tra le parti.

I fatti in realtà risalirebbero allo scorso gennaio: Bridges, secondo quanto riportato da Joe Bruno di WSOC TV (emittente locale di Charlotte), si sarebbe presentato a casa dell’ex compagna Mychelle Johnson e dei suoi due figli, procurando danni all’immobile (a quanto sembra, la ragazza non era in casa al momento della “visita”).

Caccia all’auto e lanci di palle da biliardo?

Lo scorso 6 ottobre, invece, la seconda violazione dell’ordine sarebbe consistita in una vera e propria “caccia all’auto” dell’ex compagna, che sarebbe stata presa di mira dal giocatore con il lancio di palle da biliardo mentre questa stava percorrendo una strada locale (e a bordo in quel momento sarebbero stati presenti anche i due figli), con il giocatore che l’avrebbe minacciata con frasi minacciose, prospettando di volerle portare via tutto (figli compresi).

Sebbene non sia stato ancora stato notificato il mandato d’arresto, l’aver fatto trapelare i particolari della notizia è un indicatore che lascia intendere che a breve potrebbero arrivare sgradite novità per l’ala grande, originaria di Flint, nel Michigan. Gli stessi Hornets, con un comunicato, hanno fatto sapere di essere stati a loro volta informati dei fatti, pronti a ricevere ulteriori informazioni in merito.

Bridges e il talento sprecato

Miles Bridges è già oggi equiparabile a una sorta di “talento sprecato” del mondo NBA. Una classe cristallina in campo che non è stata mai sorretta da un comportamento ligio e rispettoso delle regole fuori dal rettangolo di gioco.

La vicenda delle violenze domestiche, tema molto sentito nell’opinione pubblica americana, lo ha già privato dell’intera stagione 2022-23: arrestato il 29 giugno 2022 dalla polizia di Los Angeles, e rilasciato dietro il pagamento di 130.000 dollari di cauzione, Bridges ha saltato tutta l’annata, con l’NBA che ad aprile 2023 gli ha comminato anche una sospensione per 30 partite (gliene restano da scontare altre 10 all’inizio di quella alle porte).

Il processo per aggressione

Bridges il 3 novembre 2022 è andato a processo con l’accusa di aggressione nei confronti della compagna per “strangolamento, commozione, frattura chiusa dell’osso nasale, contusione alla costola, contusioni multiple e tensione muscolare del collo”.

Non ha contestato le accuse, ed è stato condannato a tre anni di libertà vigilata, con l’esecuzione dell’ordine restrittivo che per 10 anni l’avrebbe tenuto lontano dalla casa di Mychelle e dei suoi due figli. Ma adesso gli scenari potrebbero cambiare.

L’interesse di Houston, poi Charlotte

In estate Bridges aveva accettato la qualifying offer da 7,9 milioni di dollari che il front office degli Hornets gli aveva offerto per la stagione 2023-24. Pur sapendo che avrebbe dovuto saltare le prime 10 gare della nuova stagione, Charlotte aveva fatto capire di voler credere ancora nel talento di Miles, giocatore che nelle 4 annate disputate in NBA ha fatto registrare numeri di tutto rispetto: 291 le partite giocate, con 13.4 punti di media a partita (20.2 nell’ultima annata, la 2021-22), 5.6 rimbalzi e 2.3 assist e una percentuale di realizzazione del 47.3% (dall’arco 34.6%).

Pur non avendo mai avuto modo di disputare gare play-off, ma solo due di play-in (entrambe perse), in molti sarebbero stati pronti a scommettere su di lui, tanto che in estate si è parlato di almeno tre franchigie determinate a osservare con attenzione l’evoluzione dei fatti, pronte a offrire un contratto all’ala grande: su tutti gli Houston Rockets, con Ime Udoka che restò impressionato da Bridges quando l’affrontò con Boston nella stagione 2021-22.

I sondaggi di Utah e Cleveland

E poi ancora gli Utah Jazz, alle prese con una ricostruzione che vedrebbe in Bridges un puntello di sicuro valore. Infine, i New York Knicks, altra squadra che in un modo o nell’altro vuol fare il definitivo upgrade per tornare a competere con il meglio dell’Est, e dove Tom Thibodeau potrebbe “gestire” il carattere piuttosto “focoso” del giocatore.

Anche Cleveland era stata accostata a Miles a inizio estate, ma chiaramente ogni possibile scenario dovrà fare i conti con la mutata situazione penale che rischia di vedere compromessa la carriera (almeno a breve termine) del prodotto di Michigan State.

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