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Basket NBA, Gallinari è buona la prima: dopo 400 giorni torna e fa 15 punti

Dopo più di un anno di inattività, Danilo Gallinari è tornato in campo, debuttando con la nuova maglia dei Washington Wizards contro i Cairns Taipans

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Più di 400 giorni di attesa (402, a voler essere pignoli), ma alla fine la luce in fondo al tunnel s’è spalancata agli occhi di Danilo Gallinari. Che a distanza di quasi 14 mesi dalla maledetta serata in cui si ruppe il crociato contro la Georgia, in uno degli ultimi incontri di qualificazione al mondiale 2023 della nazionale azzurra (che in quel periodo stava anche preparando la spedizione agli europei 2022), è tornato a calcare un parquet, facendo al contempo il suo esordio con la canotta dei Washington Wizards. Che hanno battuto senza troppe difficoltà gli australiani del Cairns Taipans, formazione peraltro presentatasi in campo in veste assai rimaneggiata per via di diverse defezioni dovute a sindromi influenzali. Poco male: il Gallo voleva semplicemente tornare a sentire l’odore del campo, e per rompere il ghiaccio il test contro i modesti australiani (battuti 145 a 82) è parso anzi il migliore possibile.

NUMERI DI SERATA

Gallinari è sceso in campo come sesto uomo, raccogliendo complessivi 16 minuti e 14 secondi. E in questo lasso di tempo ha mandato a referto una prestazione da 15 punti, 4 rimbalzi (tutti difensivi), 3 assist e una palla recuperata (più una persa), tirando 5/7 dal campo, di cui 3/4 dall’arco più un viaggio in lunetta da 2/2.

Una prova incoraggiante, seppur in una partita giocata al piccolo trotto, che pure è servita al giocatore di Sant’Angelo Lodigiano per ritrovare il feeling con il parquet e per cercare l’intesa con i nuovi compagni. Coach Unseld ha utilizzato il Gallo come “5 tattico”, vale a dire come centro in grado però di aprire molto il campo, quindi evitando di chiedergli di stare troppo sotto canestro.

Un’arma che Washington vorrebbe utilizzare strada facendo, anche se il futuro del giocatore rimane un libro aperto, con la possibilità che la franchigia utilizzi il suo contratto da 6,8 milioni di dollari per cercare altri asset sulla via della ricostruzione totale, peraltro già avviata da un paio di stagioni.

PROSPETTIVE

La prima sgambata dopo un periodo così prolungato di stop va presa con le pinze, ma Gallinari ha mostrato comunque una discreta condizione fisica. Si è mosso bene, seppur con movimenti un po’ limitati, e ha aperto la sua avventura nella capitale con un assist per Johnny Davis, andando poi a schiacciare per i primi due punti di serata.

Un paio di triple hanno portato a 8 lo score del primo tempo, seguito poi nella ripresa da un bel tiro in sospensione nel cuore dell’area, da due liberi e dall’ultima tripla, presa da distanza siderale (ben oltre i 9 metri). Lampi di Gallo, insomma, in una serata che è servita anche per vedere l’effetto che fa quel numero 88 che ha scelto di mostrare sulla schiena, prima assoluta in tutta la sua carriera.

Dopo un anno di completa inattività e dopo la “dolorosa” trade che ha convinto i rivoluzionati Boston Celtics a spedirlo a Washington, senza nemmeno dargli la soddisfazione di debuttare con la maglia dei verdi (un cruccio che si porterà appresso per tutta la vita, essendo stato Danilo un tifoso dei Celtics sin dall’adolescenza), la nuova vita in NBA ha portato il Gallo in una franchigia che ha moderate ambizioni, ma che certo vorrà in un modo o nell’altro continuare a costruire qualcosa su cui lavorare con maggiore convinzione negli anni a venire.

A Boston, Gallinari avrebbe avuto per la prima volta in carriera la chance di lottare per l’anello, e quel treno (forse) non passerà più. A meno che tra un anno, quando scadrà il suo contratto con Washington, non ci sarà una contender desiderosa di offrirgli anche un minimo salariale da veterano per un ultimo giro di giostra. Per arrivare a ciò, Gallinari dovrà dimostrare nella stagione alle porte di essere in grado di reggere ancora l’urto con una lega dove, al netto di difese spesso un po’ allegre, a livello fisico lo sforzo è comunque notevole. E ripartire a 35 anni, dopo un anno abbondante lontano dai campi, non è uno scherzo.

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