Non era mai successo prima di vedere un allenatore andare al tavolo degli ufficiali di gara, impossessarsi del microfono dello speaker dell’impianto e fare un annuncio in tutta l’arena. “Scusatemi un secondo: possiamo smettere di fischiare e facciamo giocare questi ragazzi? Abbiate classe. Noi non siamo questo. Smettete di fischiare”.
Un gesto semplice ma che dimostra una volta di più la grandezza di Gregg Popovich, il tecnico che ha messo San Antonio sulla cartina della NBA, e che non perde mai occasione per dimostrare quanto sia di gran lunga un personaggio superiore alla media, tanto come coach che come persona.
- Leonard, l'idolo che adesso è diventato nemico
- Kawhi non se ne cura: "Da San Antonio solo tanto affetto"
- Spurs, i conti non tornano: 9 sconfitte di fila
Leonard, l’idolo che adesso è diventato nemico
Popovich ha voluto zittire il pubblico di fede Spurs, intento a fischiare nientemeno che Kawhi Leonard, andato in lunetta durante il match giocato tra i San Antonio Spurs e i Los Angeles Clippers, sua attuale squadra.
Leonard, vale la pena ricordarlo, con la maglia dei texani ha vinto un titolo nel 2014, salvo poi salutare la compagnia nel 2018, scegliendo di andare a giocare (e a vincere) ai Toronto Raptors, prima di trasferirsi ai Clippers nell’estate del 2019. Kawhi ha rappresentato l’ultimo anello di congiunzione tra la generazione dorata degli Spurs di Duncan, Ginobili e Parker e l’ultima formazione texana capace di mettersi al dito un anello NBA, appena prima dell’inizio della dinastia Warriors.
Ma qualcuno a San Antonio non gli ha perdonato l’addio del 2018, vissuto alla stregua di un tradimento. E così i fischi piovuti dagli spalti sono diventati una costante ogni volta che Leonard fa ritorno in Texas da avversario. Stavolta però a “stopparli” ha trovato un gendarme d’eccezione.
Kawhi non se ne cura: “Da San Antonio solo tanto affetto”
Il giocatore, che solitamente è molto parco di parole, a fine match ha ammesso candidamente di non aver sentito le parole di Popovich, poiché era concentratissimo nel preparare la meccanica di tiro dalla lunetta. Ma quando nel post gara gli hanno fatto notare la cosa, la sua reazione è stata di grande apprezzamento.
“Ero concentrato sulla partita, non mi ero accorto di quanto stava accadendo alle mie spalle. Popovich è un signor allenatore, oltre che un uomo eccezionale, e posso solo ringraziarlo. Così come però ringrazierò sempre il pubblico di San Antonio, anche se continuerà a fischiarmi per il resto della mia vita.
Gli Spurs hanno una delle migliori tifoserie della lega e amano molto la competizione, per cui è naturale che qualche fischio arrivi quando si sentono “minacciati” da un avversario che viene a giocare in questo impianto. Io però possono soltanto dire che ogni volta che torno in città e mi fermo a parlare con qualcuno nei ristoranti o per strada la gente mi saluta sempre con tantissimo affetto, e questa per me è già una risposta soddisfacente”.
Spurs, i conti non tornano: 9 sconfitte di fila
I Clippers alla fine hanno vinto 109-102, con Leonard che ha segnato 26 punti, ma il risultato dell’incontro è chiaramente passato in secondo piano. La scena se l’è presa tutta Popovich, che a fine gara ha rincarato la dose, spiegando come proprio quei fischi abbiano finito per incentivare la prova decisamente importante dell’ex numero 2 in maglia nero argento.
“Chiunque capisce di sport sa che è bene non stuzzicare l’orso”.
La frustrazione dei tifosi di San Antonio è forse figlia anche dell’avvio di stagione decisamente deludente della franchigia texana, che peraltro in estate s’è portata a casa la scelta numero 1 al Draft, vale a dire Victor Wembanyama (22 punti e 15 rimbalzi nella notte per lui).
Finora gli Spurs hanno conquistato appena 3 vittorie nelle 15 gare disputate, inanellando una sequenza di ben 9 sconfitte consecutive che l’ha fatti precipitare all’ultimo posto nella Western Conference: soltanto Wizards e Pistons hanno fatto peggio fino a questo momento della stagione.
E dire che solitamente il momento peggiore della loro stagione coincide a metà febbraio con il lungo ciclo di trasferte denominato Rodeo Trip, soluzione obbligata in quanto nell’impianto che ospita le gare casalinghe degli Spurs in quelle due settimane si svolge una delle più grandi fiere di bestiame al mondo.