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Beatrice Alfinito si è spenta a soli 34 anni: la campionessa di atletica stroncata da una grave malattia

La Federazione ha reso omaggio a Beatrice, campionessa juniores che aveva corso 100 e 200 m. Era stata colpita da un tumore al midollo osseo

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Beatrice Alfinito si è spenta a soli 34 anni: la campionessa di atletica stroncata da una grave malattia Fonte: ANSA

Aveva solo 34 anni, ma una malattia inarrestabile ha deciso di interrompere il suo percorso umano e sportivo nonostante per Beatrice Alfinito ci fosse ancora tempo per fare, correre, costruire. La velocista umbra, azzurra dello sprint a livello giovanile, si è spenta martedì 9 maggio come ha annunciato, confermando quanto anticipato dai media locali, in un toccante comunicato la FIDAL.

Beatrice Alfinito, la campionessa morta a 34 anni

Beatrice avrebbe compiuto 35 anni nel mese di luglio, ma l’aggressività del male che l’ha colpita è stato inesorabile per l’atleta umbra che, in carriera, aveva conquistato risultati eccellenti, soprattutto in ambito giovanile.

Nel 2006 aveva gareggiato ai Mondiali juniores di Pechino, nei 200 metri e anche nella staffetta 4×100 correndo in prima frazione, dopo essersi messa in evidenza tra i migliori prospetti della categoria con record personali di 12.01 nei 100 e 24.35 sui 200 metri, ma a livello assoluto la sua carriera era stata poi frenata da problemi fisici.

Il comunicato di cordoglio della FIDAL

Nella lunga nota che è stata pubblicata sul sito della FIDAL, la comunità dell’atletica leggera e della stessa federazione si è stretta alla famiglia, alla quale

“vanno le condoglianze del presidente della FIDAL Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana”.

Chi era Beatrice Alfinito, la carriera sportiva

Beatrice era originaria di Città di Castello, abitava nel vicino comune di San Giustino, nella frazione di Lama, ed è deceduta ieri a seguito di un tumore al midollo osseo che la affliggeva da tempo.

“Meraviglia la chiamavo per le sue grandi e bellissime capacità motorie, ma non solo: con lei se ne va una velocista importante che nessuno dimenticherà”, sono le parole riportate dai social con cui l’allenatore Gabriele Brachelente ha ricordato Beatrice, super atleta umbra, velocista che aveva vinto tante gare anche a livello nazionale.

Negli anni 2006-2007 con i colori della Jaky Tech Apuana, era stata convocata in Nazionale per i Mondiali Juniores a Pechino nella staffetta 4 x 100 ed è stata finalista ai Campionati Italiani Assoluti.

Il suo nome resta scalfito nelle graduatorie delle migliori prestazioni umbre assolute di tutti i tempi nelle discipline dei 100 e 200 metri, quando gareggiava con la Libertas Città di Castello, che l’ha ricordata sui social con una dedica semplice e commossa.

Beatrice era un personaggio noto, sia nell’ambito dello sport sia nella sua comunità di appartenenza al pari dei suoi cari: il padre Danilo, la madre Beata e il fratello Martin, anch’egli atleta di grandissime qualità.

L’ultimo saluto oggi mercoledì 10 maggio nella chiesa di Lama, il suo paese di origine, alle ore 15:30.

L’atletica in lutto

L’atletica è stata colpita, di recente, dalla scomparsa di personaggi incisivi, importanti che hanno cambiato questo sport, la disciplina olimpica per eccellenza. Tori Bowie è mancata a soli 32 anni. Dick Fosbury è morto a 76 anni il 13 marzo scorso.

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