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Bergomi fa 55 anni, ecco chi lo battezzò “zio”

Aneddoti e curiosità sulla sua leggendaria carriera

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Bergomi fa 55 anni, ecco chi lo battezzò “zio” Fonte: Ansa

Una vita all’Inter, sin da bambino – una delle ultime bandiere rimaste nella storia del calcio insieme a Totti e pochi altri – un’altra vita da commentatore Sky, coppia fissa con Fabio Caressa per reinventarsi a modo suo ancora leggenda. Beppe Bergomi oggi compie 55 anni e gli stanno arrivando auguri da ogni dove (a partire proprio dal club nerazzurro). Oggi sembra quasi più giovane nell’aspetto di quando iniziò a giocare, con quei baffoni neri da carabiniere delle illustrazioni di Pinocchio. Nell’ambiente per tutti lui era “lo zio”, perché, ai tempi della sua precoce apparizione in prima squadra, il mediano Marini, della vecchia guardia dell’Inter, dopo averlo squadrato da baffi a fondo aveva sentenziato: «E tu avresti solo diciassette anni? Ma se sembri mio zio…». E chi ci credeva quand’era ragazzino che non fosse molto più grande?

QUANTI ANNI HA? – L’allenatore delle giovanili dell’Inter, Arcadio Venturi, ricordò: «La cosa sconvolgente di quel ragazzino è che non era un ragazzino. Io me lo trovai di fronte quando aveva quattordici anni e vi assicuro che ogni domenica di campionato passavo mezz’ora a convincere i dirigenti della squadra avversaria che il nostro numero 6 era effettivamente un Allievo: ma puntualmente nessuno mi credeva, nemmeno di fronte alla carta d’identità di Beppe. I suoi compagni neppure portavano le tessere al campo, però guai se lui ne era sprovvisto, non lo avrebbero fatto giocare». Cominciò da libero, poi si specializzò come terzino di fascia destra e all’occorrenza stopper. A 18 anni vinse il Mondiale, quando Bearzot non ebbe alcuna paura a schierarlo titolare nella finale di Madrid ’82 contro la Germania, in marcatura su un certo Rummenigge. Giocò in nazionale fino al ’91 ma – record assoluto – ci tornò nel ’98 quando Cesare Maldini stupito dal suo rendimento lo convocò per i Mondiali in Francia. E dire che da piccolissimo era tifoso del Milan da cui fu scartato in un provino dopo che gli esami clinici gli avevano diagnosticato i reumatismi nel sangue, per cui poteva tornarsene a casa per una lunga convalescenza.

PER CHI TIFAVA? – Quando fece il provino con l’Inter il 1 settembre del 1977 fu preso dalle giovanili nerazzurre e da allora fu interista per sempre. Sposato con Daniela dal ’93 (la conobbe durante una festa sportiva in un locale di Milano) ha sofferto per la morte precoce del padre, che non visse abbastanza per vederlo trionfare al Mondiale. E lui ha sempre ammesso uno dei suoi grandi crucci: «Come persona penso di essere maturato poco a poco; non ho mai fatto il giovanotto, non ne ho avuto il tempo. Avevo 16 anni quando morì mio padre, il calcio doveva diventare in fretta un futuro. Ogni tanto ripenso a papà, l’unico rimpianto della mia vita è che non sia riuscito a vedermi campione del mondo. Ma a sedici anni, chi ci pensava?». Oggi Zio Bergomi ne fa 55. Con l’Inter nel cuore, senza più baffi. Al suo fianco non ha più Marini o Canuti ma Fabio Caressa. E continua ad essere tra i migliori in campo.

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