Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex Inter Nicola Berti ha provato a fare dei paragoni tra i nerazzurri dello scudetto dei record del 1989 e quelli di oggi: “Tra l’Inter dei Record e quella attuale c’è un’ analogia: l’eliminazione dall’Europa. Per noi fu una bella botta. Ci rimaneva solo il campionato come successo a quella di Conte, che è ripartita col piede giusto vincendo facendo bene. Speriamo continui così fino alla fine del campionato. Ce lo auguriamo noi tifosi. Dobbiamo dare filo da torcere a tutti”.
Sul paragone con Barella: in cosa vi assomigliate?
“Secondo me nell’altezza (ride ndr). Io l’ho sempre adorato, anche quando era nel Cagliari, per il suo modo di giocare. Se l’Inter non l’avesse preso, mi sarei incazzato. Sta migliorando. Poi N.B.: abbiamo le stesse iniziali. Siamo entrambi universali, entrambi possiamo giocare in più posizioni. Gli auguro di segnare qualche gol in più, ma è sulla buona strada, e di superare Nicola Berti: è difficile, però ce la può fare”.
Quali sono le similitudini e le differenze tra Trapattoni e Conte.
“Hanno in comune la grinta, il temperamento e la voglia di vincere. Ora l’allenatore è molto più aggiornato con la tecnologia e tanti assistenti in più. Ci sono molti più occhi grazie al suo staff tecnico, ma come motivatori sono molto simili”.
Conte con Eriksen come Trapattoni con Altobelli?
“Esempio sbagliato, Eriksen non è mai entrato dalla porta. Altobelli, invece, è una leggenda alla fine di un percorso. Non ha dimostrato niente, non è mai stato titolare 2/3 partite, non ha mai dimostrato tanto. Ci aspettavamo molto di più. Purtroppo è arrivato in una stagione sfortunata, con il Covid-19. Mi dispiace perché lo vedevo al Tottenham ed era decisivo. Dispiace perché è capitato nell’anno sbagliato, non dell’Inter ma in generale. Giocare senza pubblico non è semplice”.
Conte deve vincere adesso?
“Quest’anno deve vincere lo scudetto, ci sono poche scappatoie. La squadra è fortissima, la società forte, mancano i tifosi ma ci possiamo fare poco. L’entusiasmo è fondamentale. Deve essere l’anno buono, dobbiamo tornare a vincere”.