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Bertolucci fa il punto della situazione su Sinner, Musetti e Berrettini

Solo elogi per Sinner: "Sta crescendo nel servizio, ha perso contro uno che non giocava così da due anni".

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Sono sempre acute le valutazioni di Paolo Bertolucci sul mondo del tennis, vissuto a lungo sui campi di gioco e commentato adesso ai microfoni di Sky o negli editoriali sulla Gazzetta dello Sport: il 71enne toscano non si tira indietro neanche quando prova a sintetizzare a ‘OA Sport’ lo stato dell’arte di casa nostra, con Sinner già protagonista, Musetti quanto meno rimandato e Berrettini nel pieno di una preparazione focalizzata su Wimbledon.

Bertolucci promuove Sinner nonostante il ko con Medvedev

Jannik Sinner, che è tornato al NR. 12 del Ranking grazie alla vittoria (settima in carriera) di Montpellier e alla finale di Rotterdam, denota passi in avanti da gigante: “Mi sono piaciuti la continuità di rendimento del suo tennis, la sua gestione dei momenti difficili, la qualità dei suoi colpi e il servizio sempre più migliorato. Come faccio a trovare aspetti negativi in un giocatore che fa due finali di fila? Ha perso contro un Medvedev che non era da due anni a questo livello..”.

Sarà ancora il servizio, unito alla tenuta fisica, a portare il ragazzino terribile ancora più su: “Le cose non arrivano all’improvviso, la battuta, che deve garantire punti ‘facili’ contro i tennisti più forti, deve salire nelle sue percentuali. La sua preparazione invernale è stata buona: nel primo set lo abbiamo visto scendere a rete, non solo spingere la pressione dal fondo”.

Bertolucci boccia Musetti: le motivazioni

Lorenzo Musetti, messo ko a Buenos Aires dal peruviano Varillas e a Rio de Janeiro dal cileno Jarry, finisce dietro la lavagna del vincitore della Davis 1976: “Non ho visto le sue partite in Sudamerica, ma non ho condiviso la scelta di ‘scalare’ la classifica giocando sulla superficie preferita, a mio parere dovevo continuare a giocare sulla superficie dura, dove si era ben espresso nel 2022. Inoltre ha svolto una preparazione concentrata per perseguire tale ‘scorciatoia’ e non si trova nella migliore condizione atletica: che cambia essere NR. 16 anziché Nr. 16? Queste scelte rischiano di condizionare un’intera annata agonistica”.

L’inciampo di Melbourne ha permesso a Matteo Berrettini di ‘investire’ nella preparazione e questa è la soluzione ideale secondo Paolo Bertolucci: “Se Matteo sta bene è un tennista di alto livello, non è affatto una questione di dritto o rovescio. Sarà pronto per i tornei statunitensi e tra gli azzurri è quello in grado di centrare per primo uno Slam: è chiaro che penso a Wimbledon, le sue caratteristiche di gioco sono perfette per l’erba, su quella superficie è a livello di Djokovic e dei grandissimi. Il serbo è il più forte di tutti, non risentirà delle pause che si prende per la questione-vaccino: Nadal è logoro, ma, se integro, a Parigi sarà l’uomo da battere”.

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