Max Verstappen ha vinto il GP dell’Arabia Saudita sul circuito di Gedda, seconda tappa del Mondiale F1. Sul podio, subito dietro di lui, i piloti della Ferrari Leclerc e Sainz. Il campione del mondo in carica e il monegasco se la sono giocata fino all’ultimo giro, ma è stato il pilota della Red Bull Racing ad avere la meglio. Tuttavia, nonostante la seconda posizione e il successo di Charles ottenuto la scorsa settimana in Bahrain, il team principal della Scuderia di Maranello Mattia Binotto, intervenuto ai microfoni di Sky Sport F1, ha aspresso alcune perplessità sulle direzioni di gara:
“Ci sono stati alcuni episodi che hanno determinato la gara. Non capisco ad esempio come non sia stato dato l’unsafe release a Max Verstappen durante il pit-stop. Mi sembrava abbastanza chiaro che se Carlos non avesse rallentato avrebbe preso in pieno l’olandese. Mi spiace perché i fatti erano evidenti, ma la direzione non ha ritenuto che fosse necessario indagare ulteriormente. E poi un altro ancora: alla ripartenza dopo la safety car quando a Sainz non è stata subito riconsegnata la terza posizione. Quando è stata data la bandiera verde. Se fosse stato in terza piazza avrebbe potuto attaccare subito Verstappen”.
“Ciò non esclude che sia stata una gara entusiasmante. Hanno guidato tutti bene e resta il dispiacere di non aver vinto, ma voglio guardare il bicchiere mezzo pieno: sugli 88 punti che avremmo potuto conquistare ne abbiamo ottenuti 78, davvero ottimo. Nel complesso direi che chiudiamo un weekend positivo: ieri abbiamo sfiorato la pole, oggi abbiamo centrato il giro più veloce. Tutto ciò mi fa anche ben sperare per le prossime gare, che vivremo su tracciati molto diversi tra loro come Melbourne e Imola. Perdere così nel finale brucia, ma bisogna anche ammettere che la Red Bull è tanta roba”.
