Da personaggio poco incline a trovarsi imbrigliato in ruoli che gli precludano un raggio di autonomia, Zvonimir Boban ha scansato bruscamente la gestione di Ivan Gazidis, trovandosi senza più la propria scrivania al Milan. In altri termini, licenziato.
Boban-Milan, è guerra in tribunale. E Maldini?
Così è per l’ex, mentre la posizione di Paolo Maldini, reduce con la sua famiglia dalla terribile esperienza vissuta a a causa del Covid 19, si andrà definendo con il progressivo emergere del progetto dell’ad di via Aldo Rossi. Quanto consumatosi tra Boban e Gazidis assomiglia a uno scontro a viso aperto, in cui nulla dovrebbe essere precluso, tanto meno la via della soluzione giudiziaria del contenzioso tra le parti.
Epilogo in tribunale: Boban e Gazidis in rotta
E così, dopo il licenziamento e quanto seguito, anche sul versante della comunicazione, ecco che secondo quanto riportato da Tuttosport tra le parti è ormai scontato che l’addio non sarà senza strascichi, ma che ci sarà anche un contenzioso legale.
L’epilogo di questo capitolo della storia che lega Boban al Milan dunque si consumerà nelle aule di un tribunale. Boban infatti non accetta la “giusta causa” nel suo licenziamento perché sebbene sia vero che ha attaccato Gazidis in quella lunga intervista, Boban ritiene più scorretto il comportamento dell’ad nei suoi confronti nella trattativa con Rangnick.
Stando a questa versione, con il tecnico le trattative sarebbero state avviate da tempo immemore, a prescindere dal lavoro svolto dai dirigenti. Ma mentre per Boban, l’intervista in cui furono rivelate peculiarità di una strategia a medio-lungo termine è stato motivo e ragione del suo allontanamento, per Maldini l’incompatibilità sarebbe da attribuire ad altri fattori. Componenti su cui, per ora, Gazidis tergiversa per mantenere, in questo nuovo Milan, una figura carismatica legata a un passato vincente (e romantico).
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