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Boban: "Tonali può diventare un top, assurdo perdere Donnarumma"

Zvonimir Boban, attuale dirigente UEFA, ha parlato in un'intervista a Sportweek di diversi argomenti tra cui il Milan.

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Boban: "Tonali può diventare un top, assurdo perdere Donnarumma" Fonte: Getty Images

Dirige con personalità e qualità, dagli uffici di Nyon così come faceva in mezzo al campo. Zvonimir Boban attualmente ricopre il ruolo di Head of Football della UEFA, creato appositamente dal presidente Alexsander Ceferin per sfruttare l’esperienza e le competenze del croato nell’ambito della crescita del calcio.

Una posizione che calza a pennello ad uno come Boban, come ha confermato in una lunga intervista rilasciata a ‘Sportweek’. “Il ruolo mi piace: è sempre calcio ovvero la passione della mia vita, anche se in chiave più istituzionale e politica. Sono stato lusingato quando Ceferin mi ha chiesto di lavorare con lui, l’ho vissuto anche come un riconoscimento di ciò che avevo fatto prima. Vivo a Nyon, mi trovo bene. Sono nell’ufficio del presidente e cerco di proteggere il calcio, a volte anche da noi stessi: i ritmi diversi, le scelte fatte negli uffici dei palazzi di vetro, le tante ore di riunioni in cui si studiano i documenti e le power presentation, possono far perdere facilmente l’anima. E invece non dobbiamo mai dimenticare che tutto parte sempre da un pallone fatto rotolare dai giocatori in un campo verde e che è un gioco del popolo: questa è stata e sarà sempre la mia visione del calcio. Non è populismo, e così”.

Una grande soddisfazione dunque per il croato, dopo un periodo travagliato da dirigente del Milan chiuso con la separazione. Mesi fatti di tante delusioni, ma anche di un gioia arrivata con una telefonata. “Il 24 dicembre 2019, alle 22.30 della vigilia di Natale, squilla il telefono. Leggo sul display il nome di Ibrahimovic. Rispondo e mi fa: “Complimenti, tue il Milan avete preso Ibrahimovic…”. Zlatan è unico: troppo forte, simpatico, guascone, ha una personalità che basta per una squadra intera. Per il vecchio Milan, quello che vinceva tutto, affidarsi a un 38enne di ritorno sarebbe stato assurdo, quasi patetico. Ma visto il momento che il Milan stava vivendo, non esisteva un altro giocatore al mondo capace di cambiarne la storia e la mentalità meglio di Ibra. Il suo impatto è stato devastante. È un fenomeno e io personalmente lo ringrazierò sempre”.

Grande esperienza di Ibra dunque, ma anche tanta gioventù nel Milan con talenti come Sandro Tonali che ha avuto un ottimo inizio di stagione. “Penso che sia fenomenale. Per lui lo scorso anno è stato normale avere difficoltà: era abituato a giocare nel Brescia perno centrale con due incursori, mentre il Milan giocava col doppio centrale. È una cosa totalmente diversa. Ma se oggi il Milan ha più controllo delle partite è soprattutto grazie a lui. Guida la squadra, ha i tempi, sa quando giocare lungo e corto, è dominante fisicamente, difende. Sandro è già molto responsabile, deve solo divertirsi di più e può diventare un top mondiale”.

Il Milan è reduce da un secondo posto ed è partito molto bene in campionato, ma sulle sue chances di scudetto Boban non appare molto ottimista. “Non credo che possa vincere, manca ancora qualcosa. Anche se il Milan gioca bene, ha ritmi di gioco e ha il controllo delle partite. Pioli ha fatto un ottimo lavoro. Secondo me, in certe partite più toste, si potrebbe sfruttare anche il 4-3-3 e una copertura diversa degli spazi. Le corse e le distanze sarebbero diverse e diminuirebbe il rischio di infortuni, ma non voglio entrare in questioni tattiche”.

Una considerazione infine sull’addio di Donnarumma, perso a zero dal Milan dopo il mancato rinnovo del contratto. “Mai, non è da Milan. Fatico ad accettarlo pur essendo Maignan un ottimo portiere. Se pensiamo al Milan come grande club, allora non può perdere il migliore al mondo nel suo ruolo. Gigio è un fenomeno che può entrare nella storia del calcio. Non riesco a giustificare la sua partenza”.

Dalle parole di Boban traspare dunque ancora grande affetto per il Milan, accompagnato dalla lucidità e dalla personalità nel dire esattamente quello che pensa pur esprimendo opinioni talvolta scomode. Un ottimo profilo, per uno dei più importanti dirigenti del calcio europeo.

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