L’ex campione tedesco di tennis Boris Becker è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione dal giudice di Southwark, borgo di Londra, per bancarotta fraudolenta. La condanna è relativa a 4 dei 24 capi di imputazione per i quali era finito sotto processo, tanto è vero che rischiava sette anni e mezzo e invece ne ha presi un terzo. Avrebbe trasferito ingenti quantità di denaro dal suo conto aziendale, non dichiarando una villa di proprietà in Germania e nascondendo circa 900mila euro di debiti e azioni di una società tecnologica, arrivando così a un debito complessivo di circa 3 milioni di euro. “Bum Bum”, così era soprannominato quando giocava per i suoi colpi potentissimi, non andrà agli arresti domiciliari e probabilmente sarà in carcere già questa sera.
Nato il 22 novembre 1967 a Leimen, Land del Baden-Wurttenberg, nell’allora Germania Ovest, Boris Becker è stato uno dei più grandi tennisti a cavallo tra anni ottanta e novanta. Giocatore potente ma anche dotato di serve and volley e di tocchi vellutati, ha vinto infatti sei tornei del Grande Slam, tre Wimbledon (1985, 1986 e 1989), uno US Open (1989) e due Australian Open (1991 e 1996) ma anche tre ATP Tour Finals, o Masters, come si chiamavano allora (1988, 1992 e 1995) e due Coppe Davis (1988 e 1989) ed è stato numero 1 del mondo per 12 settimane, la prima volta nel gennaio 1991. Conclusa la sua carriera da giocatore, è stato commentatore per la BBC e allenatore dal 2013 al 2016 di Novak Djokovic.