Attesa e inaspettata, la sentenza che ha condannato l’ex campione di tennis Boris Becker a due anni e mezzo per bancarotta fraudolenta. Una decisione che rafforza quanto sancito a inizio mese a carico di Becker, 54 anni, giudicato colpevole dalla Southwark Crown Court di quattro dei 24 reati a lui contestati nel processo per fallimento dichiarato nel 2017.
- Boris Becker in carcere: per lui niente domiciliari
- I reati contestati all'ex campione di Wimbledon
- Chi è Boris Becker, campione a Wimbledon a 17 anni
- Oltre il tennis: commentatore e imprenditore
- Gli scacchi e il poker, le passioni di Becker
Boris Becker in carcere: per lui niente domiciliari
Boris ha atteso la sentenza indossando, quasi provocatoriamente, la sua cravatta di campione di Wimbledon: per il campione tedesco, che ha segnato un’epoca con uno stile inimitabile, si aprono le porte delle carceri londinese, poiché per i reati a lui contestati e per i quali è stato condannato non sono previsti i domiciliari.
Un timore che lo stesso Becker sapeva essere fondato, considerata la severità nei riguardi di simili reati quali si è poi riconosciuti colpevoli. e che, stando a quanto riportato dal Daily Mail, albergava nel campione: poco prima del suo arrivo in tribunale, attorno alle 12, insieme alla compagna Lilian de Carvalho Monteiroa, mentre separatamente suo figlio maggiore Noah ha fatto ingresso in aula con un grande borsone che, precedentemente, era stato visto portare via da casa.
I reati contestati all’ex campione di Wimbledon
Becker è stato condannato per 4 dei 24 capi d’imputazione per cui era finito sotto processo. Ma che cosa viene contestato a Becker? L’ex tennista, commentatore per l’autorevole BBC, avrebbe trasferito una quantità di denaro dal suo conto aziendale, non dichiarando una villa di proprietà in Germania e nascondendo circa 900mila euro di debiti e azioni di una società tecnologica.
Un “buco” complessivo pari a circa 3 milioni di euro che, però, il campione non avrebbe coperto omettendo anche beni e denaro.
Chi è Boris Becker, campione a Wimbledon a 17 anni
Per chi ha imparato a giocare a tennis negli anni Novanta, il mito tutto genio e sregolatezza Boris Becker (nonostante i natali germanici) ha un posto riservato. Tra i migliori di quella generazione, ha appreso i rudimenti di uno sport nobile quando ancora le racchette erano in legno e si giocava vestiti rigorosamente in bianco. Non si limita, di certo, la cosa ai materiali o al rovescio a due mani.
Becker vanta nella sua carriera la vittoria di sei Slam, ma è e rimane nella memoria collettiva soprattutto quel ragazzo che ha vinto sull’erba di Wimbledon nel 1985 a soli 17 anni. Il primo di una serie di riconoscimenti, di premi prestigiosi che, da quanto affermato dallo stesso campione in tribunale, non avevano importanza se non nel titolo.
“Per i giocatori quello che conta è la vittoria. I trofei non rappresentano molto quando si gioca”, le sue parole nella piena consapevolezza che i creditori avrebbero desiderato quelle coppe.
L’esordio debordante a livello mediatico, nonché la combinazione tra la potenza dei colpi e l’estetica del tennis più classico, hanno reso Becker un unicum nel circuito, per i suoi 15 anni di attività: non a caso è considerato uno dei più forti di sempre sulle superfici rapide, avendo disputato 7 finali al Torneo di Wimbledon e vinto 49 tornei.
Il campione tedesco, inoltre, è l’unico tennista della storia, fino ad ora, ad aver vinto due tornei del Grande Slam prima di compiere i 19 anni ed è stato inserito – a ragione – nella International Tennis Hall of Fame nel 2003.
Oltre il tennis: commentatore e imprenditore
Dopo aver abbandonato il tennis giocato, ha intrapreso la carriera di allenatore ma senza grande convinzione e con una certa svogliatezza, dal 2003 Becker ha iniziato a collaborare come commentatore della BBC per il torneo di Wimbledon. Inoltre è patrono della Elton John AIDS Foundation ed è ad oggi un imprenditore nel settore delle attrezzature sportive, in particolare tennistiche.
Gli scacchi e il poker, le passioni di Becker
Come appassionato e buon giocatore dilettante, ha disputato una appassionante sfida a scacchi con il mito Garri Kasparov che si è conclusa, inevitabilmente a favore del genio russo alla 18° mossa.
Grande appassionato anche di poker, ha prestato la sua immagine a siti specializzati e ha partecipato a diversi tornei professionistici dell’European Poker Tour, arrivando a vincere la tappa di Barcellona nel 2012.