È la notte prima di Bosnia-Finlandia . Non è una gara qualunque, perché le due Nazionali sono rispettivamente a 7 e 8 punti e si giocano un posto ai playoff per qualificarsi ai Mondiali in Qatar del 2022.
Il momento per rilassarsi e trovare la giusta concentrazione: non esattamente quello per andare in giro e farsi fotografare in un locale, in atteggiamenti poco sportivi. Sui social circolano immagini secondo cui Miralem Pjani c avrebbe bevuto e fumato, ma senza nessuna conferma ufficiale. Solo un rimando alla natura inappropriata degli atteggiamenti. Quello riguardante l’ex juventino adesso è un vero e proprio caso.
La notte successiva, che per intenderci è quella che sancisce l’addio alle speranze Mondiali della Bosnia con una sconfitta per 1-3 contro la Finlandia, è quella dei fischi : l’ex Juventus esce al 66′, beccato dai tifosi. Una prestazione sottotono, in linea con le altre dell’ultima parte di carriera del centrocampista che, però, deve far chiarezza per ritornare a livelli migliori.
Non l’ha presa certo bene il commissario tecnico Ivaylo Petev , che ha escluso il bosniaco dalla squadra: nel senso che l’ha proprio allontanato, non inserendolo neppure tra i convocati della sfida poi persa con l’Ucraina.
Ma c’è di più: a motivare la scelta di Petev, la Federcalcio bosniaca nella giornata di ieri ha prima diramato e poi ritirato una nota ufficiale.
Il contenuto del comunicato, che potrebbe comunque uscire nuovamente nelle prossime ore, non usa mezzi termini.
“Non dobbiamo dimenticare il fatto che Pjanic ha giocato grandi partite con la maglia della Nazionale – si legge – La sua azione, per quanto inappropriata sia stata per un giocatore di tale reputazione, deve essere intesa come conseguenza di un insufficiente recupero psicologico”.
Non è quindi il miglior momento in carriera per Pjanic: da quando ha lasciato il Barcellona, andando in prestito al Besiktas, solo 8 presenze tra Super Lig e Champions League, con qualche problemino fisico di troppo e, adesso, anche quest’ultima grana, in attesa di conferme o smentite da parte della Federcalcio e di ritornare al meglio della condizione, sia fisica che mentale.