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Briegel a Verona, sarà anello col Kaiserslautern per scambio talenti: "Bagnoli unico, faceva tutto da solo"

Il tedesco, campione d'Italia con l'Hellas nell'85, è stato ospite del Maddalen Saval, club neo promosso in II categoria e ha ricordato i vecchi tempi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Briegel a Verona, sarà anello col Kaiserslautern per scambio talenti: "Bagnoli unico, faceva tutto da solo" Fonte: Getty

Se al debutto in serie A annulli un certo Maradona e a fine stagione vinci uno scudetto storico per Verona il minimo è essere ricordato a vita. Hans Peter Briegel era una delle colonne di quell’Hellas che nell’85 si laureò campione d’Italia: lui e il danese Elkjaer erano i carrarmati, Tricella il libero con licenza di impostare, Fanna e Marangon le frecce sulle fasce, Di Gennaro il regista prezioso e Nanu Galderisi la scheggia impazzita davanti. Il tuttocampista tedesco è tornato a Verona ospite della società dilettantistica del Maddalen Saval, neo promossa in Seconda categoria.

L’accordo col Kaiserslautern

Oggi Briegel è uno dei cinque consiglieri voluti dai 33mila soci proprietari del Kaiserslautern. Tre di questi gestiscono la Prima squadra e gli altri il resto e proprio nella veste di dirigente del club tedesco è pronto venuto a parlare ai ragazzzi del Maddalen Saval, club neopromosso in II categoria, per stabilire una specie di accordo per i giovani. L’idea è quella di portare qualche giovane veronese in Germania ed effettuare delle amichevoli. «Spiace che i colori non siano gialloblù, ma giallorossi come il Lecce».

Il ricordo di Bagnoli

Intervistato dall’Arena di Verona scherza sul suo italiano («Quando vengo qui ci metto almeno due o tre giorni prima di ricordarmi bene l’italiano»), abbraccia l’ex compagno Piero Fanna con cui ha passato poi la serata a cena («Doveva essere con noi anche il mister Bagnoli – ha detto Fanna – Ma non se l’è sentita. Lui è stato un secondo papà per noi») e ricorda la figura del tecnico della Bovisa: «Bagnoli è stato l’allenatore più grande che ho avuto. Mai visto un uomo che faceva tutto da solo. Correva con noi e restava in campo con noi anche tre ore. Abbiamo vinto il campionato con 14 giocatori e lui aveva solo Tony Lonardi come preparatore dei portieri».

Briegel racconta come l’Italia sia stata il suo portafortuna. «Ho vinto l’Europeo del 1980, lo scudetto con il Verona e la Coppa Italia con la Sampdoria. Le due finali perse a Madrid e Città del Messico? Era destino. Sono felice così».

La battuta su Elkjaer

Gli fanno vedere una foto di quarant’anni fa con “Kalle“ Rummenigge: «L’ho sentito» ci racconta Briegel. «E poi ci siamo visti al funerale di Brehme. Brutta storia per Andreas. Era stato tante volte con me sul Lago di Garda». Segue il Verona di oggi («Certo devo sapere, conoscere. L’ho visto col Venezia. Non gioca male, vero? Mi piace molto Tengstedt, è svelto e vede la porta». Briegel come capita a tutti gli ex e non solo ai grandi campioni analizza il settore a lui caro: la metà campo») e infine regala un’ultima battuta su Elkjaer. «Lui è bravo commentatore in Danimarca, ja. Però dopo quarant’anni lo si può dire, quel gol senza scarpa andava annullato, c’era un regolamento». Il riferimento è alla rete del 2-0 alla Juve segnata col piede scalzo dopo una lunga sgroppata nell’anno dello scudetto.

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