Compie 70 anni Andreas Nikolaus – ma per tutti è ‘Niki’ – Lauda, uno dei più importanti piloti nella storia della Formula 1.
Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949 si è per tre volte fregiato del titolo di campione del mondo. La prima volta con la Ferrari nel 1975, la seconda, sempre con la scuderia di Maranello, nel 1977 e la terza nel 1984, con la McLaren.
Drammatico l’incidente che gli capitò nel 1976, sulla pista tedesca del Nurburgring: se la cavò grazie all’intervento di alcuni piloti, tra cui Arturo Merzario, che lo estrassero dalla monoposto in fiamme. Protagonista di un clamoroso ritorno in gara a tempo di record, non se la sentì però di rimanere in pista al Fuji, in occasione del decisivo Gran Premio del Giappone, e così lasciò il titolo iridato al suo rivale, il britannico James Hunt: una vicenda narrata anche nel recente film ‘Rush’.
Dal giorno del terribile sinistro ha avuto una serie di problemi di salute, che qualche mese fa potevano costargli caro e che lo hanno costretto a un trapianto di polmone, dopo che in passato aveva già subito l’espianto dei reni per ricorrere a donatori. Sul suo viso sono evidenti i segni lasciati dal fuoco in quella giornata di inizio agosto di 43 anni fa.
Dopo gli esordi con una non competitiva March, era stata l’esperienza in BRM ad aprirgli le porte di Maranello, dove arrivò insieme a Clay Regazzoni. Quattro le stagioni sotto l’insegna del Cavallino, concluse con il turbolento addio del 1977. Seguì un biennio alla Brabham motorizzata Alfa Romeo e, dopo due anni sabbatici, l’arrivo in McLaren.
Chiusa la carriera di pilota si è lanciato in una serie di attività, tra cui quella di proprietario di una compagnia aerea, la Lauda Air, e in seguito ha ricoperto una serie di incarichi manageriali legati al mondo della Formula 1, un mondo che di fatto non ha mai completamente abbandonato. Ha cinque figli, avuti da tre compagne diverse.
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