Sono ore d’ansia per Gianluca Vialli. Le condizioni di salute dell’ex centravanti di Sampdoria, Juventus, Chelsea e nazionale italiana, in lotta da cinque anni contro un tumore al pancreas, si sono infatti aggravate al punto da imporre il ricovero presso la stessa clinica di Londra, città dove Gianluca risiede con la famiglia, in cui l’ex giocatore aveva già sostenuto due cicli di chemioterapia.
- La rinuncia alla nazionale e poi il ricovero: fiato sospeso per Vialli
- Euro 202o, il trionfo dell'Italia di Roberto Mancini e Gianluca Vialli
- Gianluca Vialli e quell'amore per la nazionale italiana
- Gianluca Vialli in condizioni non critiche
La rinuncia alla nazionale e poi il ricovero: fiato sospeso per Vialli
Non trapelano per il momento altre informazioni, ma la preoccupazione per gli appassionati di calcio di tutto il mondo e per amici e conoscenti di Gianluca (nella foto sotto insieme ad alcuni compagni della ‘Sampd’Oro’, Ivano Bonetti, Roberto Mancini, Marco Lanna e Pietro Vierchowod) cresce inevitabilmente, a pochi giorni dal campanello d’allarme coinciso con l’annuncio dello stesso ex giocatore della rinuncia “spero in modo temporaneo” agli “impegni presenti e futuri con la Federcalcio” e con la nazionale italiana, della quale Vialli è capo delegazione dal novembre 2019, per “utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia”. Da quanto si apprende l’anziana madre di Vialli, 87enne, è partita per Londra per accertarsi delle condizioni del figlio.
Euro 202o, il trionfo dell’Italia di Roberto Mancini e Gianluca Vialli
Nell’estate 2021, Vialli ha partecipato con la nazionale di Roberto Mancini, ct azzurro, ma soprattutto amico fraterno di Gianluca dai tempi della comune e trionfale esperienza alla Sampdoria, alla spedizione a Euro 2020, manifestazione slittata di un anno a causa della pandemia di Coronavirus e che si è conclusa con la vittoria dell’Italia sull’Inghilterra, piegata ai rigori nella finale di Wembley l’11 luglio 2021.
Il commosso e commovente abbraccio tra Roberto e Gianluca dopo la parata decisiva di Gianluigi Donnarumma sull’ultimo rigore di Bukayo Saka è entrata nella storia del calcio italiano e nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati e rappresenta oggi lo scatto più emozionante al quale tutto il mondo del calcio si aggrappa nella speranza di rivedere al più presto Vialli su un campo di calcio.
Gianluca Vialli e quell’amore per la nazionale italiana
La carriera da calciatore di Vialli, impreziosita dallo storico scudetto vinto con la Sampdoria nel 1991 e dalla conquista della Champions League da capitano con la Juventus a Roma il 22 maggio ’96, è legata anche all’azzurro della nazionale, con la quale Gianluca ha segnato 16 gol in 59 partite, partecipando al Mondiale 1986 in Messico e a quello del 1990 in Italia oltre che all’Europeo 1988, competizione in cui l’allora centravanti della Samp segnò una delle reti più belle della propria carriera nella gara vinta 1-0 contro la Spagna.
Poi la lunga assenza dalla nazionale, terminata dopo un percorso da opinionista tv seguito a un breve, ma brillante, esperienza da allenatore con il Chelsea, club dove Gianluca concluse la carriera da giocatore e sulla cui panchina, in due anni e mezzo, dal febbraio ’98 al settembre 2000, l’ex centravanti conquistò cinque trofei, tra i quali una Coppa di Lega e una Coppa delle Coppe nel 1998 nel ruolo di player-manager.
Gianluca Vialli in condizioni non critiche
Secondo Repubblica, Gianluca Vialli sarebbe curato dall’Oncologo David Cunningham e le condizioni dell’ex collaboratore di Roberto Mancini non sarebbero gravi, nonostante non sia stato emesso alcun bollettino medico.
Il quotidiano, inoltre, rivela che la madre 87enne ed il fratello siano già di ritorno in Italia. Sulla situazione dell’ex Juve ha parlato anche Gianfranco Zola, dimostrando il suo appoggio con queste parole: “Siamo tutti con Gianluca, incrociamo le dita per lui”.