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Camossi esalta Jacobs: “Un miracolo che abbia corso a Istanbul”

L'allenatore di Marcell dopo l'argento nei 60 metri agli Europei Indoor: “Lui si mette sempre in gioco, altri non lo fanno”

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Il secondo posto, la medaglia d’argento, può essere comunque preziosa e pesante. Specialmente se corri in condizioni fisiche difficili (problema al polpaccio). È il caso di Marcell Jacobs , battuto dal compagno di squadra Samuele Ceccarelli nei 60 metri agli Europei indoor di atletica di Istanbul , esaltato il giorno dopo dal suo allenatore Paolo Camossi .

Camossi: “Aver corso più importante della vittoria”

Camossi non usa il bastone, ma la carota con Jacobs. Anzi, sarebbe meglio parlare di zucchero vero e proprio: “La cosa bella è che non potrò mai rimproverargli nulla. Si mette sempre in gioco quando gli altri nemmeno ci proverebbero. Ha fatto qualcosa di meraviglioso in una giornata storica per l’atletica italiana grazie a questa doppietta. Certo, si vuole sempre vincere, ma in questo caso l’aver corso conta ancora di più di una vittoria“.

Grande volontà e forza d’animo per il campione olimpico dei 100 metri, insomma. Che ha perso la sua prima gara negli ultimi due anni, ma che ha dimostrato di voler sempre lottare. Anche quando il fisico gli imponeva uno stop.

Camossi: “Ceccarelli, che accelerazione”

Non può, Camossi, esentarsi dall’esaltare il vincitore Ceccarelli : “In primis, speriamo che non batta più Marcell. In secondo luogo, ha fatto qualcosa di bellissimo. Non solo per la medaglia o per la prestazione, ma ha dimostrato che c’è un modo diverso di correre. Ha fatto un’accelerazione di 57 metri, in questa gara il termine lanciato non esiste. E fa vedere che c’è un fermento in Italia“.

Ceccarelli promosse a pieni voti da uno che se ne intende. Ceccarelli che da gennaio a oggi ha fatto progressi incredibili e tempi sempre migliori, scendendo dal 6.61 di allora al 6.47 di oggi (in batteria, in finale ha piazzato il 6.48 che lo ha issato al primo posto).

Camossi: “Jacobs ha suonato la carica, l’Italia s’è desta”

Camossi continua a parlare del movimento azzurro: “Non dico che Marcell abbia suonato la carica, ma gli allenatori stanno guardando qualcosa di nuovo, escono dal seminato per percorrere strade diverse e troveranno risultati. Samuele ha fatto due prove fantastiche da cui si può davvero imparare“.

Nessun timore, comunque, che la punta di diamante della velocità italiana si sia un po’ perso: “Jacobs non è mai andato via. Ora testa al Mondiale di Budapest , alle Olimpiadi , agli allenamenti ogni giorno. Testa bassa e corri“.

Ce ne sono di traguardi da provare a raggiungere nei prossimi due anni. Camossi non dubita del suo Jacobs, in attesa che si rimetta al meglio e torni a correre come sa fare lui, come alle Olimpiadi. L’uomo-jet non è atterrato, ma continuerà a volare.

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