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Caressa e Zazzaroni litigano su Donnarumma, scoppia il putiferio

Vivace trasmissione in radio tra i due giornalisti: per il telecronista Sky giusto fischiare il portiere, il direttore del Corsport non è d'accordo.

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Sono passati diversi giorni, ormai, dalla notte dei fischi e delle contestazioni. Il pubblico di Milano, anzi del Milan, che fischia Donnarumma per il “tradimento” del passaggio, a parametro zero, al Paris Saint-Germain. Eppure, discussioni e confronti, anche piuttosto vivaci, segnano ancora i palinsesti di radio e tv, oltre che dei social. Diverse le posizioni dei vari “addetti ai lavori”, con siparietti accesi come quello che ha visto protagonisti Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni nel corso dell’ultima puntata di Deejay Football Club, su Radio Deejay.

Caressa e Zazzaroni a confronto sui fischi a Gigio

È lo stesso direttore del Corriere dello Sport, in un lungo editoriale, a raccontare l’episodio: “Se pago il biglietto ho il diritto di fischiare chi voglio, in questo caso il calciatore dal quale io, tifoso della squadra in cui giocava fino a pochi mesi prima e che ha lasciato peccando di ingratitudine, mi sento tradito. Questo l’assunto di Fabio Caressa con il quale ieri ho avuto una discussione particolarmente accesa (e seguita) alla radio. Per dirla alla Garzya, sono totalmente d’accordo a metà con lui. Perché quando la squadra è la Nazionale e il contesto un impegno degli azzurri, il discorso non regge più”.

Zazzaroni: Non si fischia chi gioca per l’Italia

Per ‘Zazza’ non è mai difendibile chi fischia un azzurro della nazionale: “La maglia dell’Italia non è una maglia qualsiasi, si indossa per meriti, non per contratto: è un simbolo e chi la porta gode di una protezione che deve durare dal primo minuto a – eventualmente – i rigori. Il simbolo, secondo Jung, non è né allegoria, né segno, ma l’immagine di un contenuto che per la massima parte trascende la coscienza. E la Nazionale non può avere un valore inattaccabile soltanto quando ci fa comodo, ovvero quando vince riempiendoci d’orgoglio. Per questo è inaccettabile, dal mio punto di vista, che un italiano fischi un azzurro ‘in action’ per disapprovare il comportamento che ha tenuto nel club, dove gli interessi prevalgono sempre più spesso sui sentimenti. Insomma, quella contestazione era decontestualizzata: se San Siro avesse ululato contro Gigio prima, durante e dopo Milan-Paris St. Germain, non mi sarei scandalizzato troppo”.

Caressa o Zazzaroni? I social si schierano

Tantissimi i commenti. “Ma si può essere d’accordo col portavoce di Raiola? Basta Zazzaroni, stavolta hai toppato”, scrive convinto un utente. “Io invece davvero faccio fatica, ma stavolta sono d’accordo con lui”, ammette un altro fan. “Ognuno ha il diritto di contestare quando e come vuole e soprattutto quando e come può: i milanisti per Zazzaroni avrebbero dovuto aspettare che Donnarumma giocasse col Psg contro il Milan per contestarlo, magari tra tre o quattro anni? Ma dai”, un altro parere. “Sono con Caressa tutta la vita, si è pagati – tantissimo – anche per sostenere il peso di eventuali fischi”, sentenzia un tifoso. “Sì ma ci si poteva limitare a una maxi fischiata all’inizio, senza proseguire a ogni tocco di palla”, un altro parere.

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