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Casillas racconta i "Galacticos": "Non eravamo squadra, per fortuna arrivò Capello"

L'ex capitano del Real: "Non bastano i nomi, Beckham girava con 40 fotografi"

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Casillas racconta i "Galacticos": "Non eravamo squadra, per fortuna arrivò Capello" Fonte: Getty Images

L’ex capitano del Real Madrid Iker Casillas, intervenuto a “Colgar las alas” per raccontare la sua lunga e vincente carriera, ha analizzato il motivo che ha impedito ai Galacticos ai tempi di Ronaldo, Zidane e Figo di vincere più di quanto raccolto: “Quando è arrivato anche Beckham non ci aspettavamo molto, aveva sempre quaranta fotografi che lo seguivano dovunque andasse. Ma continuavamo a giocare e a vincere, nove mesi vincendo praticamente tutte le partite. Pensavamo di vincere tutto. Dalla terza settimana di marzo a metà maggio è stata una caduta senza paracadute. Non bastano i nomi, bisognava essere una squadra e noi non lo eravamo. Siamo stati tre anni interi senza vincere nulla e senza mai lottare per vincere. Un momento che non mi piace per niente ricordare”.

Poi l’arrivo di Capello: “Tre settimane di ritiro precampionato, un giorno libero. Questo è Fabio Capello. E sicuramente era quello di cui avevamo bisogno, lo stato in cui era il Real Madrid non era normale. Sembrava di nuovo che il Barça avrebbe vinto il campionato, poi siamo usciti dalla Champions League e ci era rimasta solo la Liga. Quella stagione è stata folle. Ogni partita era come tornare indietro di vent’anni e rivedere le rimonte del Real degli anni Ottanta, quello del Buitre. Giocavamo contro il Maiorca, che non aveva obiettivi, e siamo subito andati in svantaggio. Poi quando abbiamo pareggiato la gente al Bernabeu saltava, piangeva… Quella Liga l’abbiamo festeggiata come se fosse una Champions League”. 

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