Il caso Karsdorp torna a scuotere l’ambiente Roma. La frattura creatasi tra il calciatore olandese e l’ambiente giallorosso, e José Mourinho in particolare, dopo le dure accuse lanciate dal tecnico nei confronti dell’esterno al termine della partita contro il Sassuolo dello scorso 9 novembre sembrava essersi parzialmente ricomposta, almeno in attesa dell’apertura del mercato, dopo che il giocatore aveva ripreso ad allenarsi con i compagni, disputando anche le due amichevoli giocate dalla Roma in Portogallo.
Eppure, la vicenda ha valicato i confini nazionali. Attraverso un duro comunicato diramato nella giornata del 22 dicembre, infatti, il sindacato internazionale dei calciatori, la FIFPRO, ha accusato la Roma di mobbing.
La decisione di Mourinho, avallata dal club, di escludere Karsdorp dalla tournée in Giappone svoltasi subito dopo la pausa della Serie A per i Mondiali è stato definito “Un procedimento disciplinare ingiustificato” da parte di FIFPro, che “chiede che i diritti del calciatore siano rispettati”.
“Questi atti apparentemente sono un modo per deviare dalle scarse prestazioni recenti del club e mirano a esercitare pressioni ingiustificate sul giocatore. Tale comportamento è incompatibile con il Regolamento Fifa sullo Status e il Trasferimento dei Calciatori” si legge ancora nel comunicato.
A rincarare la dose è stato il segretario generale di FiFPRO, Jonas Baer-Hoffmann: “Non si sottolineerà mai abbastanza che i giocatori sono prima di tutto dipendenti dei loro club e che questi hanno il dovere di prendersi cura di loro. Chiediamo all’AS Roma di rispettare immediatamente quel dovere di diligenza, di garantire che Karsdorp sia trattato in modo equo e che i suoi diritti siano rispettati”.
In casa Roma, tuttavia, la presa di posizione del sindacato è stata accolta con stupore, proprio alla luce del ritorno in gruppo di Karsdorp durante il ritiro portoghese. A Trigoria ci si appella al fatto che, secondo il contratto collettivo, l’Aic sia l’unico organismo sindacale deputato a tutelare i calciatori e al fatto che Karsdorp non è andato in Giappone per una decisione propria, motivata da un certificato medico.