Non solo i sentimenti, che nel calcio contano ancora, e non solo il discorso delle bandiere che ormai non ci sono più. Alla base della resistenza da parte di buona parte del mondo Milan alla possibile cessione di Donnarumma ci sono anche altre considerazioni. Perchè ha 20 anni, perchè è il titolare della nazionale, perchè è cresciuto nel vivaio rossonero e per tante altre ragioni che evidenzia Alberto Cerruti nel suo editoriale su Milannews.
LO SFOGO – La firma della Gazzetta non si allinea alle mosse della proprietà rossonera e sottolinea che nel Milan del fondo Elliott nessuno è incedibile, perché tutto serve per arginare le voragini certe del bilancio e per costruire un futuro, purtroppo non altrettanto certo. “Oggi la nuova parola chiave, comune alle altre società per la verità, è “plusvalenza””. Un concetto che non esalta Cerruti che elogia Donnarumma, lo considera il nuovo Baresi e un predestinato. Il giornalista avvisa che lasciarlo partire sarebbe un errore di cui ci si potrebbe pentire quando Elliott non ci sarà più.
IL PRECEDENTE – Cerruti ricorda il 2006, quando il Milan aveva già raggiunto l’accordo per prendere Buffon, retrocesso in B con la Juventus, ma Berlusconi disse che non si potevano spendere 30 milioni per un portiere. Mossa sbagliata, perché Buffon ha continuato a vincere nella Juventus e in nazionale, e a 41 anni gioca ancora. La chiusura è amara: “Donnarumma è il presente e il futuro, anche della Nazionale. Come Baresi 40 anni fa. Anche Donnarumma, infatti, è cresciuto nel Milan, ama il Milan e non può né deve essere di passaggio, come non saranno mai di passaggio i meravigliosi tifosi rossoneri. Perché al Milan di passaggio c’è soltanto il fondo Elliott”.