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Che fa oggi Jordan, lo squalo che litigò con Gattuso

Da vice-allenatore del Tottenham ebbe un violento screzio con Ringhio

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Che fa oggi Jordan, lo squalo che litigò con Gattuso Fonte: Ansa

“Ho pochi denti, ma bastano per azzannare l’Inter». Con queste parole da film splatter, Joe Jordan si presentò ai giornalisti in un’insolita conferenza stampa di tanti anni fa, nel 1981. Oggi l’ex bomber scozzese compie 67 anni ed anche se in rossonero ha giocato solo due anni resta ancora un’icona per tanti tifosi del Milan. Fu lui il primo straniero a vestirne la maglia dopo la riapertura delle frontiere. Inizialmente si era addirittura parlato di Cruijff e di Zico, poi del belga Ceulemans ma la scelta ricadde su Joe Jordan, detto lo Squalo. L’uomo dai pochi denti. Lo chiamavano lo squalo, The Shark, perchè da giovane promessa del Leeds, tuffandosi in allenamento per colpire di testa un cross basso, viene centrato alla bocca dal piede di un difensore e perde due incisivi superiori, troncati di netto ed altri due denti. Fuori dal campo, Jordan, si avvale dell’ausilio di una protesi, a cui però rinuncia quando gioca a calcio.

LE ZANNE DELLO SQUALO – Secondo alcuni, lo fa per respirare meglio, ma tutti sospettano che sia per incutere un certo “terrore” ai difensori. Il Milan lo pagò 700 milioni al Manchester United, al giocatore andranno 500 milioni spalmati su due anni di contratto ma furono anni di delusioni e amarezze. Jordan disputerà invece una stagione mediocre, 22 gare e due reti messe a segno, come mediocre sarà tutto il campionato disputato dall’intera squadra. La prima rete in rossonero la sigla in novembre contro il Como e la seconda segna l’inizio della rimonta (da 2-0 a 2-3) contro il Cesena nell’ultima giornata di campionato (rimonta rivelatasi poi inutile: il Milan retrocederà). Lo Squalo segnò anche in Coppa Italia, in un derby poi terminato sul 2-2 e la foto della sua esultanza rimarrà nel tempo come una delle immagini simbolo di un Milan proletario e combattivo. Quei pochi gol (segna anche il gol del 3-0 nell’ultima partita di Mitropa Cup contro il Vitkovice) gli consentono comunque di entrare nel cuore dei tifosi, grazie alla sua grinta al punto che la curva gli dedica anche una striscione che recita “Shark kicks again for us”. Dopo il Milan in B andò al Verona ma anche lì non lasciò grandi tracce. Tornò in Inghilterra ed oggi è il vice-allenatore del Middlesbrough ma quando era il tecnico in seconda del Tottenham ebbe modo di riaffrontare il Milan.

LA TESTATA DI RINGHIO – Erano gli ottavi della Champions 2010/2011, avrebbe voluto fare bella figura a San Siro ma finì col litigare con Gattuso, che era in campo. Scena indimenticabile: incontro ravvicinato dopo una serie di proteste, Gattuso prima zittisce lo squalo, poi gli dà una manata e alla fine completa l’opera negli spogliatoi con una testata. Episodio che Ringhio commentò così: “Jordan si leva gli occhiali come gesto di sfida. Fuck, fuck, fuck. Mi è scattata l’ignoranza. Ha detto -You and me, You and me-. You e me you e me…e facimmo you e me!! Anche nel sottopassaggio ha detto You and me…Mi sono fatto rispettare tranquilli”.

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