“Ai tempi miei la serie A era il campionato più bello del mondo, non a caso ci giocavano i calciatori più forti. Come me…“.Thomas Haessler a Leggo diceva questo del nostro campionato. Ogni 5 anni l’ex fantasista di Juve e Roma incontra i suoi ex compagni per una rimpatriata perché l’Italia gli è rimasta nel cuore. Cresciuto e maturato nel Colonia, Haessler arrivò in serie A da campione del mondo, dopo aver vinto la finale contro l’Argentina nel ‘90 proprio all’Olimpico. Lo prese la Juve per 11 miliardi ma capitò nel periodo più buio della Vecchia Signora.
Le lezioni a Totti sulle punizioni
Non legò con Maifredi e dopo una sola stagione, 32 presenze e 1 rete, disse addio senza troppi rimpianti per passare alla Roma dove rimase tre stagioni nella Capitale collezionando 88 presenze e 11 reti. Con tre allenatori diversi in tre anni (Ottavio Bianchi, Boskov e Mazzone) fece molto bene ma la squadra non andò oltre una finale di Coppa Italia persa contro il Torino di Mondonico. Conquistò i tifosi giallorossi che ancora ricordano i suoi gol a Inter, Juventus e soprattutto Lazio, e anche per un giovanissimo Totti.
Del futuro capitano della Roma Haessler disse: “Ricordo che alla fine di un allenamento provavo per conto mio delle punizioni. Si avvicinò un ragazzino e mi chiese se poteva tirarle con me. Risposi certo, ma non sapevo chi fosse. Non so se Totti ha imparato a batterle da me, ma aveva una buona tecnica e si capiva che aveva carattere”.
L’infanzia difficile di Haessler
Non aveva avuto una vita facile Haessler: «La vita non è mai stata tenera, con me; ho perso un fratello, aveva sedici anni, è morto di leucemia. A dieci anni mi ingaggiò il Reinickendorfer Fuchse; ci restai tre stagioni e imparai le cose essenziali del calcio. Gli allenatori guardavano il mio fisico e scuotevano il capo; poi mi mandavano in campo e il loro giudizio cambiava. I primi tempi a Colonia furono il periodo più buio della mia vita. Pensavo solamente a svagarmi, perché mi sentivo fuori posto; chiaro che il mio rendimento in campo era quello che era. Un giorno, Udo Lattek, l’allenatore del Colonia, mi disse che se non mi fossi dato da fare, mi rispediva a Berlino a fare il tassista. A quel tempo, avevo bisogno di discorsi duri, severi e, infatti, mi diedi una mossa».
La nuova vita di Haessler
Nel 1994 salutò l’Italia e tornò in Germania al Karlsruhe per 3 anni, poi al Borussia Dortmund e al1860 München. Infine all’Austria Salisburgo, dove chiuderà la carriera nel 2004. E’ stato tecnico delle giovanili del Colonia, poi vice di Berti Vogts, commissario tecnico della Nigeria ed ancora al Colonia fino alla prima squadra. Ha partecipato anche in tv a “Io sono una star, tirami fuori di qui”, un reality di sopravvivenza simile a ‘L’Isola dei Famosi’ trasmesso da RTL Germania – più per problemi economici che per divertimento – e ad altri reality. Dopo aver guidato per diverse stagioni la squadra tedesca del Club Italia ora è il tecnico del BFC Preussen.