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Ciclismo, Nibali: "Non vedo un mio erede all'orizzonte"

La leggenda siciliana: "Chi mi piace in modo pazzesco è Pogacar. È un corridore incredibile che dà sempre battaglia".

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Ciclismo, Nibali: "Non vedo un mio erede all'orizzonte" Fonte: Getty Images

In una lunga intervista riportata da IlSole24Ore, la leggenda italiana del ciclismo Vincenzo Nibali ha analizzato così la nuova era delle due ruote: “È un ciclismo bellissimo, questi ragazzi si danno battaglia con un coraggio e una passione incredibili. E lo fanno da giovanissimi, già a vent’anni. Noi maturavamo dopo, verso i 26 anni, ma io non mi lamento, a me è andata bene così…”.

Ripensando alla sua carriera e al ritiro, Nibali ha ribadito: “Non ho rimpianti. Certe volte, quando vedo le corse in tv, mi viene voglia di essere lì, in mezzo al gruppo, di vedere i vecchi amici e i nuovi corridori che ogni anno arrivano. Subito dopo però la voglia mi passa. Mi basta pensare a tutti gli allenamenti di 4 e 5 ore al giorno che per 18 anni ho dovuto fare per essere competitivo. Una bella vita, certo, ma con tanti sacrifici. Credo d’aver avuto una buona carriera. Ho vinto corse importanti, certo mi manca un Mondiale e una Olimpiade, ma non si può avere tutto. Un rimpianto particolare ce l’ho proprio per quella caduta ai Giochi di Rio, persi per un tubolare uscito di pochissimo dalla strada. Forse avrei vinto, chissà… Ma lo sport insegna anche queste cose: che ogni volta, quando perdi o non riesci a farcela, devi domandarti dove hai sbagliato per non cadere più nello stesso errore. Essere campioni significa anche questo”.

E sul nuovo Nibali, il siciliano non ha dubbi: “Sì, al momento non ne vedo all’orizzonte. A volte capita, bisogna aver pazienza. Su Ganna sono curioso di vedere cosa farà. Alla Sanremo l’ho visto bene, mi è piaciuto. Sul Poggio era con i migliori, con Van Der Poel, che poi ha fatto uno scatto pazzesco e in cinquecento metri li ha lasciati tutti indietro. Però, Ganna c’era. Mi sembra, insomma, che sia sulla buona strada per far bene non solo a cronometro. Chi mi piace in modo pazzesco è Pogacar. È un corridore incredibile che dà sempre battaglia. A volte perfino troppo, ma è uno spettacolo guardarlo. Alla Sanremo gli è andata male, ma è sempre davanti. Forse nelle classiche dovrebbe essere più prudente, ma è ancora giovanissimo. L’esperienza lo aiuterà. Dei nuovi campioni ogni tanto mi rivedo in Remco Evenepoel. Mi entusiasma il suo modo di improvvisare attacchi che spiazzano gli avversari. Sono curioso di vedere cosa si inventerà ancora…”.

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