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Cinciarini riabbraccia Reggio: "Ricominciamo da quella finale"

L'ex capitano dell'Olimpia spiega la scelta di tornare in Emilia: "Adoro le sfide e questa è la più bella che potessi intraprendere".

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Cinciarini riabbraccia Reggio: "Ricominciamo da quella finale" Fonte: Getty Images

Dopo sei stagioni a Milano, cinque delle quali da capitano, Andrea Cinciarini ha scelto di tornare “a casa”, ovvero a Reggio Emilia.

L’ex play dell’Olimpia è consapevole di come non sarà facile riconquistare l’affetto dei tifosi, che hanno ancora in mente il “tradimento” successivo alla sconfitta contro Sassari nella finale scudetto del 2015.

Cinciarini ne ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione: 

“La cosa che mi preme di più è chiarire subito che quelle lacrime in piazza, dopo la sconfitta di gara 7, erano lacrime vere. Non sono un mercenario. Ero solo triste perché avevamo mancato la ciliegina sulla torta dopo una cavalcata fantastica. Quella di andare a Milano è stata una scelta lavorativa che sapevo mi avrebbe dato l’opportunità di coronare il mio sogno di giocare in Eurolega, non ho fatto niente di nascosto. Giorno dopo giorno spero di riconquistare l’affetto dei tifosi dando tutto me stesso per Reggio, come ho sempre fatto”.

Il ricordo è sempre al match point perso in gara 6…: “Ho riguardato gara 6 solo dopo molto tempo, dopo essere stato in una scuola elementare di fronte ai bambini che mi chiedevano quali fossero stati i momenti più belli e più brutti della mia carriera. Prima era come se lo volessi nascondere a me stesso. Credo sia bello ricordare il percorso: quello che abbiamo fatto sotto 2-0 contro Brindisi, sotto 3-2 con Venezia. Sono qua di nuovo e voglio vivere nuove emozioni e nuove gioie, sapendo che ci sono degli step da fare. Prima portiamo a casa la salvezza e poi chissà, magari può venire fuori qualcosa in più e avremo bisogno del pubblico, che a Reggio è sempre stato il sesto uomo”.

Ora però si guarda al futuro: “Non mi piacciono le cose facili, amo tantissimo le sfide e questa è la più bella di tutte. Sono pronto per dare tutto, in sei anni sono migliorato, ho acquisito il carisma necessario per lottare sempre per vincere. La squadra è giovane, con un elemento esperto come Pippo Baldi Rossi che ha 30 anni. Ci sono tanti ragazzi con margini di miglioramento, ho parlato con coach Caja e siamo molto simili: lui è un martello e io idem, è uno navigato e preciso che chiede tanto, siamo in sintonia”.

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